domenica 13 aprile 2014

ROMAGNA





C'è stato un errore, un post doveva restare in bozza e invece è partito. La foto di questa bella famigliola (mia nonna Giuseppina Geminiani e figli)  è la copia dell'analoga inviata a NONNO FITA Giuseppe) che era stato spedito a Genova, come altri italiani, a lavorare nelle fabbriche belliche dopo CAPORETTO.

3 commenti:

  1. una nidiata , attorno alla mamma una nidiata di piccoli. seri. attenti a guardare il fotografo- la foto doveva partire,arrivare dal capo famiglia lontano e gli occhi dovevano ricreare un'unione di affetti. soltanto la piccola con gli occhi imbronciati guarda un punto che chissà cosa è. cent'anni di tempo. cent'anni dalla tua famiglia e in quel momento la guerra. Kreben come è simile la foto alle foto che abbiamo noi tutti negli album di quegli anni lontani. mio padre accendeva i lumini davanti alle foto nei giorni dei morti, ricordo le foto di visti compunti "non c'è da scherzare. " Ricordo fermavo i miei giochi sereni fissavo le facce . sembravano visi di fiabe lontane . eppure quegli occhi sembrano chiedere ancora qualcosa

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    1. e c'è un retroscena che non ho raccontato, mio nonno aveva due fratelli e quindi erano in tre, mio nonno aveva già moglie e figli e un altro non metterà mai più famiglia e il terzo, il più giovane, si sposava e allora dovevano fare "le parti", cioè dividere fra loro l'attivo. Così prima di spartire tutti comprarono scarpe e vestiti nuovi e simili (corredo dei letti, tovaglie e altre cose di arredo, etc.) poi il denaro liquido restante venne diviso per 3. Ecco come mai tutti appaiono vestiti a nuovo. Io di mia nonna ho un riordo, sui dieci anni ero a Imola con lei che mi comprava un paio di scarpe, la trattativa durò quasi un'ora dentro e fuori del miglior (forse unico) negozio d'Imola (per caso pure ebreo, negozio che credo esista ancora). Mi provavo un paio di scarpe poi cominciavano a discutere di prezzo. Poi mia nonna mi rimetteva le scarpe mie vecchie e uscivamo. Poi dopo un po' di nuovo dentro a provarne un altro paio e nuova discussione, uscita e rientro finché trovarono l'accordo sul tipo di scarpe e il prezzo. E io tirai un sospirone...

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  2. e man mano che si cresceva e le dita s'allungavano .ecco arrivava la lametta per tagliar la punta della scarpa e liberare le dita prigioniere. si faceva a gara a chi aveva più dita fuori dalla scarpa. ecco i ricchi nati quelli a pan di stelle queste cose mica le conoscono

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