giovedì 26 aprile 2012

COINCIDENZE: Grillo e Punto "G" definiti da un bel "8".

in effetti a volte le coincidenze colpiscono, solo che dell' 8% di Grillo se ne é occupato anche NAPOLITANO, mentre dell'altro "8" (ma sono millimetri che possono espandersi, maxima cum guduria, anche a 30, ovviamente mm) se ne occupa persino IL SOLE 24 ORE con un articolo sostanzioso. Evidentemente il soggetto, il cosiddetto punto G  (da Ernst Grafenberg che per primo 50 anni fa si pose il problema), deve rivestire una notevole importanza economica.

i particolari li trovate sul LINK sopra indicato, anche perché sembra che serva un radiogognometro per individuarlo con precisione o magari ci penserà GOOGLE con qualcuna delle sue famose e specialistiche MAPPE magari collegate a una qualche forma di microcamera sulla "testa" del testatore così pieno di razionalità negli obiettivi. Anche se da vecchio normale cultore ormai felicemente in pensione mi viene da pensare come anche in questo campo, come nella crisi nostra quotidiana, più che di razionalità conti l'abbandono alla corrente.

attenti però che noi italiani eravamo già pervenuti a qualche risultato scientifico-tecnico-anatomico. Il nostro Emmanuele Jannini, Università dell'Aquila, infatti avrebbe addirittura fotografato la parte interessata avvalendosi persino di una portatrice, inconsapevole, di questo requisito che pare non sia diffuso ovunque.

misteri del numero "8". Già mi ero dimenticato di GRILLO, solo che qualcosa di simile quelli vecchi come me l'han già conosciuto  e quel "qualcosa di simile" allora si chiamò UOMO QUALUNQUE. Finì come inevitalbimente finiscono quelle cose anche se quel movimento era nato in un momento difficile dell'Italia, proprio nel passaggio dal fascismo alla democrazia all'insegna della sfiducia verso la NUOVA politica. Raggiunse il 5,7 % e inviò ben 30 rappresentanti alla ASSEMBLEA COSTITUENTE  ma alla fine incise molto poco, anzi niente.


da sottolineare che allora gli italiani preferirono affidarsi alla POLITICA per sperare nel futuro. Merito dei POLITICI di allora? Non so, io credo che molto merito l'ebbero forse molti italiani comuni di allora che capirono come la politica fosse importante, ma ancor più come fosse importante finalmente potere muoversi in un ambito democratico. Poi ci pensò la DEMOCRAZIA IN SALSA PAESANA fatta di comparaggio e gli italiani impararono a votare per il miglior IMBONITORE che fosse sulla piazza, quello che ancor oggi si muove sperando nella dabbenaggine maggioritaria così da unire agli interessi propri e dei suoi ricchi omologhi l'illusione e la voracità da neo quasi ricchi che pervade molta parte del POPPPOLO!



GRILLO? spera di ricavare qualcosa dal casino esistente e ci sarà sempre chi lo voterà per sperare di uscire dalla crisi senza doversi impegnare, così come in fondo non si é mai impegnato in concreto, salvo un po' di slogan, di mipiace, e simili simpatiche cose.

La POLITICA?, quella vera chiede ben altro.

  

giovedì 19 aprile 2012

18 APRILE 1948

64 anni fa si concludeva definitivamente quella formale "unità" di intenti fra quanti forze politiche e personalità avevano, a parole o nei fatti, combattuto prima contro il regime fascista poi per costruire una Italia democratica etc. etc. etc. così come veniva descritta e rappresentata dalla Costituzione Repubblicana che in qualche modo regola ancora la vita di questo Paesone chiamato Italia.

per chi come me all'epoca era già in grado di intendere e di volere quella data fu l'origine e non la conclusione della divisione manichea fra gli italiani. Ancora oggi in fondo la maggioranza degli italiani ragiona come se i manifesti dell'epoca fossero ancora quella verità rivelata che portò addirittura alla scomunica per quanti aderissero all'allora PCI. In fondo molti degli slogan di certi leghisti o il tono di molti articoli di quotidiani stile Libero o Il Giornale ricalcano lo stesso clima, invertendo addiritura il dato della storia e della cronaca, basti pensare che la minaccia incombente veniva da quella Russia contro la quale erano partiti i soldati italiani delle Armate italiane (Armir e Csir).


Del resto é solo poco più di un anno che Santa Madre Chiesa parlava agli italiani per bocca del Cardinal RUINI, classe 1931 grande sponsor delle correnti più oltranziste oltre che sostenitore del nostro amatissimo ex-premier.

Quanto profonda sia la traccia impressa su molti italiani basta rileggere un post come questo di un "ragazzo" cresciuto in questo clima di divisione, timore e odio.

Vinsero i democristiani, vinse De Gasperi (Dio lo benedica sempre) ed io sono ora un uomo libero. 
Il buon Dio, che mi vuole bene ed usa volentieri l'ironia, mi fece nascere e vivere tuttora in una delle poche "Zone Liberate" della mia cara Italia. 
L'Emilia-Romagna, da allora e a tutt'oggi, è governata da quegli stessi social-comunisti che volevano comandare in tutta Italia e che, per grazia di Dio e intelligenza degli italiani, sono relegati appunto solo in alcune zone con sovranità non piena, per quanto tentino continuamente di considerarsi gli unici e legittimi rappresentanti del popolo, sfruttando a fini di parte, la loro, le risorse materiali ed i beni prodotti da tutti i cittadini, che vivono nelle zone da loro controllate, limitando anche pesantemente la libertà di parola e di iniziativa di chi non è dei loro.

Oggi io festeggio perché i nostri genitori non caddero nel tranello ordito dalla propaganda comunista di allora.
 
Quando ci si potrà confrontare senza i rancori le superstizioni e le sovrastrutture inutili mettendo a confronto direttamente gli interessi e le pretese delle varie categorie e ceti sociali, così come auspicato in una mostra recente dell'Università dell'Insubria?


lunedì 2 aprile 2012

uno SGUARDO sul MONDO



Spaventati, smarriti, indifesi ecco come spesso siamo mentra la realtà sembra correre veloce, più veloce dei nostri pensieri, delle nostre abitudini, del mondo in cui eravamo cresciuti, i suoi ritmi, i suoi riti, le sue gerarchie.

A volte reagiamo rifugiandoci nella difesa dell'acquisito anche perché, almeno noi vecchi, abbiamo dimenticato e rifiutato le difficoltà che ci venivano offerte allora dal mondo paesano in cui siamo cresciuti, difficoltà però che ci avevano allenato e costretto a combattere.

Troppo spesso poi non amiamo modificare quel che riteniamo acquisito e indispensabile, un piccolo esempio: perché rinunciareall'auto e non tornare alle abitudin di un tempo, treno, autobus, piedi? Già, peccato che il treno sia quasi peggio di quel che ricordavamo, gli autobus spesso vanno dove pare a loro e i PIEDI, anzi le GAMBE, non siano più quelle di un tempo.

E allora guardiamo, ma dalla finestra ul mondo reale non dalle troppe finestre fittizie e di comodo che spesso i cosiddetti MEDIA ci forniscono e pure a SPESE NOSTRE!