giovedì 29 novembre 2012

IN ATTESA della DOMENICA: valutazioni dal cuore della SARDEGNA.



     Ripreso dal post di un "amico" di Facebook che credo rappresenti    una esauriente motivazione alla base delle SUE scelte che, ovviamente, condivido. Non riporto il nome semplicemente perché non ho chiesto l'autorizzazione a farlo

Ragazzo e giovane età? Forse anagraficamente, ma politicamente?Cerco di farmi un piccolo riepilogo, solo per la mia memoria questo sia chiaro visto che la mia esistenza è, ahimè!, ormai già al secondo tempo della mia "partita, escluso eventuali minuti di recupero:

Renzi ha 37 anni (sicuramente è giovane) ed è figlio di Tiziano Renzi, esponente di 1°piano della ex Dc fiorentina ed anche parlamentare dello stesso partito (insomma un figlio d'arte come un tempo li chiamavamo, ma questo sinceramente non è un peccato, si nasce!);

a 24 anni diviene segretario provinciale dell'ex PPI; a 26 anni è coordinatore di Firenze della ex Margherita; a 28 anni ne diventa il segretario provinciale; a 29 anni è Presidente della Provincia; a 34 anni è sindaco di Firenze, carica che ricopre tutt'ora; ed oggi a 37 anni è in lizza per diventare Presidente del Consiglio Italiano!!!Sinceramente mi chiedo e senza sottintesi, ma Renzi, santocielo!, nella vita, oltre a fare il politico che cos'altro ha fatto?, professionalmente intendo! Non è che sia anche lui uno di quelli da rottamare, come vorrebbe fare lui con gli altri che non siano lui? Certo è che non molto simpatico essere rottamati a 37 anni, ma propriu po cussu... pappa, citti e no musciasta!!!

Qualcuno suo giovane o anziano fans mi inviterà a questo punto a "guardare" i suoi programmi. Ma cali programmas si adi prefresciu de subitu no appena esti callau in lizza chi attaccai a dextra ed a manca (prus a manca ki a dextra e prus ancora su Pd, comenti adi fattu e finzas aiseru in su dibattitu cun Bersani, issu su verginellu immaculau de sa politica!!!) tottus e nudda o boghendi ognia dia ossu de sa frixiura po regualas, regulamentus e atras cosas similis, chi issu iada accettau, comenti forzis di cunzillant de fai is amighixeddus suus po attirai s'attenzioni su de issu!

Comunque ognuno voti chi gli pare, io per conto mio andrò a votare per Pierluigi Bersani, no ad'a tenni s'accentu fiorentinu o sa spacconentzia de s'edadi giovanilli e nemancu is cunzillus de su produttori de "S'Isola de is famosus", ma su mancu esti preparau, seriu, no prummittidi de portai is pistas de nì a Capuderra o su mari a Nuradda, ma ad'essi siguramente una guida giusta po totus is italianus! Fortza Pierluigi ca sesi sempri su mellus!!!!

martedì 27 novembre 2012

ILVA (& C.) e FIOM: compagni di MERENDE.

In una visione di rapporti classici il SINDACATO è la rappresentanza dei lavoratori nei confronti del PADRONATO. E tutto è andato bene finché tutto è rimasto come qualche tempo (decenni e regimi) fa. In fondo era facile, le richieste di tipologie di lavoratori era semplice: operai e impiegati e come al di più eventualmente la DIRIGENZA.

C'era anche una certa realtà di divisione di categoria politica: gli OPERAI a CGIL e UIL, gli IMPIEGATI agli AUTONOMI + un po' di UIL e tanta CISL e, per i DIRIGENTI, un sindacato più o meno fantoccio con parvenze di autonomo o simili.

Naturalmente nelle aziende PRIVATE, mentre in quelle PUBBLICHE le organizzazioni sindacali erano (e ancora in gran parte sono) dotate di molta fantasia e di tipo sostanzialmente filo governativo e, comunque con connotazioni prevalentemente corporative a difesa dei piccoli e grandi interessi particolari. Basta prendere ad esempio l'ENI degli inizi quando la maggior parte dei dipendenti veniva quasi esclusivamente da un paesotto marchigiano, quello originario di ENRICO MATTEI  (Acqualagna e dintorni dell'attuale provincia di Pesaro-Urbino), fino al grado di QUADRO. Naturalmente travestiti da democristiani o, almeno Cislini.

Poi le grandi e grandissime strutture industriali e gli stabilimenti tradizionalmente al NORD con punti di massima presenza a Genova, Torino, Trieste, oltre la Lombardia o a Bologna ed è a questo punto che entra in gioco anche la CGIL e i suoi iscritti, molto spesso emarginati e, sopratutto, bloccati in ogni accesso a gradi di responsabilità. Poi il mondo cambia, é storia degli ultimi 30 anni, politicamente una qualche attenzione va data alla sinistra, durante gli anni pesanti la CGIL diventa sinonimo di difesa dal terrorismo, i sindacati metalmeccanici allora si uniscono e si rendono conto del loro potere contrattuale così la discussione non è più fra PADRONI e LAVORATORI, ma LORO, uniti, e lo STATO, ufficiale PAGATORE.

Il sindacato perde la sua funzione di difesa dei dipendenti non tanto perché non tutela le retribuzioni (che del resto erano e rimangono più basse in termini reali rispetto al resto d'Europa, quella di allora), anzi tutta la difesa è nella staticità dei posti di lavoro ma anche, purtroppo, nella loro QUALITA'. Così intanto il PADRONATO ne approfitta per banalizzare la forza lavoro necessaria e usare l'appoggio politico dei nuovi partiti che si avvicinano al Governo, attraverso il condizionamente sindacale, particolarmente violento nella "trimurti" di FIM, UILM e, soprattutto, FIOM (la FIM-CISL sarà molte volta la più estremista). 

E così quando il "numero" degli aderenti è determinante ai fini del potere all'interno delle corporazioni succederà che, specie nella CGIL (CISL e in parte UIL nell'impiego pubblico), l'intero organismo confederale dipenderà da chi esprime, come la FIOM, numeri e compattezza determinante. In questo modo l'ubriacatura del potere fa dimenticare che i PADRONI possono cambiare e fallire ma i LAVORATORI saranno gli unici a restare con il CULO NUDO per terra, sempre che non intervenga LO STATO. E inesorabilmente si arriva a situazioni come FIAT, o come ILVA, o come certe aziende in SARDEGNA, che il sindacato ha nei fatti trascurato solo perché era inimmaginabile che lo STATO ne permettesse la dismissione (tanto più per colpa, o merito, della UE o della GIUSTIZIA).

Ecco perché COMPAGNI DI MERENDE, perché CONSAPEVOLMENTE hanno ignorato i RISCHI nei luoghi di lavoro, CONSAPEVOLMENTE hanno ignorato gli effetti all'esterno, CONSAPEVOLMENTE dovevano capire cosa succede nel resto d'Europa e del mondo e adesso, per dirla con LANDINI sono lì a chiedere e pretendere che lo STATO faccia quel che IL SINDACATO doveva pretendere dal PADRONATO, in difesa della salute, del posto di lavoro e dell'adeguamento produttivo.

E, ovviamente, lo chiederà con la solita arroganza, la stessa arroganza con la quale LA SEGRETARIA GENERALE  DELLA CGIL ha dichiarato il suo voto per le PRIMARIE PD. E non me ne frega niente che abbia indicato, a urne aperte, PIERLUIGI BERSANI esattamente come il tapino sottoscritto BENITO CREMONINI pensionato, veda di riportare la CGIL ai suoi DOVERI, quelli sì nell'alveo di una storia antica e gloriosa, quella di DI VITTORIO oltre che di ACHILLE GRANDI e BRUNO BUOZZI, quest'ultimo ucciso nel 1944 la sera prima della formalizzazione dell'accordo fra i tre grandi filoni ideologici che dividevano l'Italia, ma univano l'insieme dei LAVORATORI. 

PS: con molta più delicatezza La STAMPA si esprime oggi  inun editoriale di Paolo Baroni sperando che se qualche miliardo (di EURO) salterà fuori per Taranto, qualcosa arriverà anche per la FIAT adorata.

Quanto a Landini, più sopra linkato, Prima dell'intervento del ministro, Landini, ha sottolineato che "l'unica cosa che potrebbe scongiurare uno sciopero unitario il 29 novembre è che il Governo, il presidente del Consiglio, convochi tutte le parti sociali e si assuma la responsabilità di creare le condizioni affinchè l'Ilva non chiuda e che all'Ilva vengano fatti gli investimenti necessari per produrre senza creare problemi né ai lavoratori, né ai cittadini".

lunedì 19 novembre 2012

BERSANI ultima speranza.

Lo debbo dire, improvvisamente, incredibilmente e involontariamente e forse per la prima volta da quando poco più che ragazzino andavo per strade e piazze di Trieste a invocare ITALIA mi sono commosso.

Nel conforto del Teatro Massimo di Cagliari seduto sulla poltrona di platea (rossa, arancione? non ricordo) subito sotto le telecamere (a proposito, credo andassero a parole, durante tutto il discorso è stato un continuo parlare quasi a coprire le parole che arrivavano dal palco) é arrivato il quasi OMONE BERSANI strattonato e quasi trasportato dai suoi, la spalla sinistra alta, la destra quasi sotto l'ascella di chi gli sta a fianco. A quel punto è stato una specie di flash, ultima speranza, addosso a lui quante responsabilità e quanti desideri con un magone, fino alle ridicole lacrime,  mai provato in una riunione politica.

Non credo fosse merito del PIERLUIGI, anche se le parole ascoltate erano VERE, senza vasellina o enfatizzazioni pro o contro, a parte la promessa che non dipenderemo né da MERCATI né da TABERNACOLI (applauso vivo al TABERNACOLI). E' stato, a mio vedere, come il dire a me stesso senza velature che la posta stavolta è alta per tutti noi italiani e io e i miei coetanei siamo quelli che rischiamo meno, ma gli altri no, hanno una vita davanti. Per la mia generazione alla peggio andrà sempre meglio di quando siamo nati (di speranze ne abbiamo avute a vagonate e in molta parte arrivate) per tutti gli altri si rischia di bruciare la fiducia nel poi.

Fiducia in se stessi e in quanto li circonda, l'inevitabile chiusura nel privato il più ristretto possibile, lo scontro egoistico su diritti e doveri e i tanti sovversivismi che tanto piacciono a chi preferisce ubriacarsi di illusioni anziché rimboccarsi le maniche del cervello.

E proprio il realismo pacato ma fermo del Bersani a questo punto mi hanno in qualche modo rassicurato, finalmente niente più BALLE o SOGNI inutili.

SPERIAMO che assieme ce la CAVIAMO! 

martedì 13 novembre 2012

L'UNIONE SARDA del CASU, per gli AMICI

per la pace in famiglia di nuovo l'UNIONE SARDA è di casa, si disturbano un po' gli altri quotidiani quando tornano tutti assieme dalla solita edicola (quando emigro in continente tutto più tranquillo, l'UNIONE è assente), ma c'è sempre qualche spunto interessante, specie tra gli editorialisti. Come quello di oggi, Roberto Cosu, con un titolo promettente "L'Italia Invisibile dei Fantastici 5". Lascio la lettura ai più volenterosi, sappiano che in altra parte della UNIONE si sostengono opinioni molto più favorevoli su questi stessi 5 "fantastici", ma questo non importa e fa parte del gioco e della rudimentale fantasia di qualche fan spiritoso e volutamente, spero, ironico!

quel che colpisce è la chiusa dell'editoriale che, dopo aver riportato i vari desideri dei 5 (Bersani, Renzi, Vendola, Tabacci e Puppato) afferma, riassumendo il tutto,

"...meglio essere benestanti e avere il posto fisso che essere poveri e disoccupati" La prossima volta, magari, diteci come si fa!

E su questa conclusione del CASU credo che si potrebbero dare risposte esaurienti e molteplici e, quella che mi viene più facile é:

     "scegliendo dove e da chi nascere"

sulle altre che potrebbero riferirsi, ad esempio, a parti anatomiche indipendenti dal sesso come la lingua (e le opzioni sul dove applicarla) si potrebbero raccogliere volumi di espressioni goliardiche. Su altre ipotesi potranno sbizzarrirsi quelli che per caso passeranno di qui, sol che si tenga presente che proprio questa splendida isola è, tra tutte le regioni d'Italia quella più rigidamente attenta a tenere ognuno nel suo posto (nel senso classico di quandp dici allo scolaro: sta al tuo posto), senza avere disponibile, rispetto alla Sicilia, neppure la via moralmente complicata della mafia. 

la stessa balentìa è predisposta a consolidare la statiticità sociale come costruita da strati sovrapposti all'interno dei quali ognuno lotta per la supremazia, soggiogando quelli inferiori e subendo quelli sopra.

domenica 11 novembre 2012

storie di paese e di piccola politica

In Lombardia c'è un paese come tanti dal nome un po' insolito "PIEVE EMANUELE", il nome Emanuele arrivò con l'unità d'Italia nella speranza che un qualche SAVOIA si ricordasse anche di loro.

All'inizio del ventesimo secolo furono apportate al paese alcuni miglioramenti; fu costruito un pozzo artesiano poiché le falde acquifere stagnanti provocavano ai cittadini casi di tifo. Nel 1904 fu anche portata in paese la corrente elettrica. Purtroppo però i due disastri delle guerre mondiali sconvolsero anche Pieve che diede il suo contributo di vite umane. Durante la Seconda Guerra Mondiale la popolazione si ribellò al fascismo e anche Pieve ebbe i suoi martiri tra i quali Luigi Gemelli un diciottenne della 142ª brigata SAP, fucilato dai tedeschi nel 1945 a Roccasusella (PV), insignito di medaglia d’oro e commemorato ogni anno. Nella seconda metà degli anni quaranta, venne costruita una scuola elementare a pochi metri dalla parrocchia di sant'Alessandro e fu dedicata a Luigi Gemelli.

Ma anche qui qualcosa cambiò con l'arrivo del lavoro anche in questa zona che dal milanese porta verso Pavia, certo è forse la più bassa della bassa lombarda, pur essendo un borgo sostanzialmente agricolo l'interesse dei costruttori arrivò anche qui

Nel dopoguerra Pieve inizia, come molte altre città satelliti del milanese, a trasformarsi gradualmente da borgo contadino a zona industrializzata ed edificata. Dal 1963, 2 km circa a sud dell'antico borgo, nasce il villaggio Incis; la popolazione inizia ad aumentare costantemente con l’arrivo di famiglie provenienti da tutte le regioni d’ Italia. Agli inizi degli anni ottanta, nasce via dei Pini e il Residence Ripamonti e intorno agli anni novanta la zona "Villette", unita al vecchio borgo pievese.

E, fra i tanti, arrivò anche Ligresti attraverso una delle tante società e alla fine lasciò un regalino: due edifici del genere grattacellini a nove piani e un po', solo che per un qualche motivo non trovarono collocazione e furono abbandonati al loro destino, così come la zona circostante che di degrado in degrado fece la fine ovvia di ricettacolo di ogni congrega più o meno illegale. Poco interesse attorno anche per la sua natura di ostinata amministrazione di centro-sinistra. La penultima volta, finalmente passarono l centro-destra e l'interesse divenne più concreto, anche perchè forse gli immobiliaristi avevano bisogno di chiudere per vedere di racimolare qualcosa (le traversie ultime del gruppo Ligresti ha fatto ampia notizia e spesso, certo casualmente, il loro destino ha avuto una accelerazione formidabile con i cambiamenti governativi dell'ultimo anno).

E adesso, finalmente, il grande clou, un po' di TRITOLO e SBOOM i due rottamoni sono stati rasi al suolo.

Ora, finalmente, la svolta. Il frutto dalle edificazioni selvagge del passato è stato demolito con cento chili di esplosivo dalla General Smontaggi nell'ambito di un piano di riqualificazione promosso dalla Regione Lombardia in accordo col Comune di Pieve Emanuele e l'Aler. All'interno dello stesso programma di recupero, nel 2011 sono stati distrutti altri quattro palazzi abbandonati, con affaccio sul quartiere.

“Le demolizioni effettuate questo pomeriggio rappresentano l'abbattimento di un modo di fare politica legato al malaffare. L'abbattimento di un passato ingombrante per la città”, afferma il sindaco di Pieve Paolo Festa, che ha assistito al crollo insieme all'assessore regionale Nazzareno Giovannelli e ai rappresentanti di Aler. In una città presidiata dalle forze dell'ordine, con le strade di accesso al quartiere chiuse al traffico già a partire dalle 12, la fine degli ecomostri è stata seguita in diretta anche da centinaia di cittadini.

Sulle ceneri degli scempi ambientali sorgerà una nuova area residenziale con case e negozi. I primi 560 appartamenti saranno pronti entro il 2015.


Eppure non tutta la festa è stata completa, la vecchia amministrazione di centro-destra aveva fatto le cose per benino. Infatti la nuova amministrazione di centro-sinistra s'è trovata tutto fatto: progetto, gare di appalto e tutto quello utile perché non si cambiasse niente di importante e il nuovo sindaco al massimo lo può sottolineare.




martedì 23 ottobre 2012

I POMPOSI DELLA GRANDE SCIENZA UFFICIALE

Grande scandalo, in Italia con riflessi internazionali (scende in campo anche NATURE, la bibbia internazionale ufficiale su quanto di bello, di serio, di consolidato si dice nel mondo su natura e dintorni, purché approvato da LORO). Già, cosa é accaduto di così fantasmagorico? La crema della più meglio gente esperta di sismi è stata condannata (in primo grado, attenti, a oltre 6 anni, quando il PM si era limitato a chiederne poco più di 4).

Ed è venuto giù il mondo, i maggiorenti a dire che anche i sassi sanno che nulla si può prevedere sui terremoti, può essere oggi come domani o a morte di Papa. E allora, scusate, che ci state a fare, mettete un cartello fuori della porta e dedicate il vostro tempo alle mappe sismiche che serviranno agli uffici competenti per indicare la normativa edilizia.

Rimane però ancora da ricordare qualcosa e cioé che, se non si può prevedere in un senso, allora vale anche nel senso contrario. E cioé se non potete prevedere il quando non potete neppure affermare se manca un giorno, un mese, un anno o, siamo larghi, il tempo di durata di un governo, qualunque esso sia.

Non sono nella testa dei giudici, e ci mancherebbe, ma il problema era se hanno emesso un parere, questi POMPOSI, in SCIENZA e COSCIENZA, o se hanno legato l'asino là dove voleva quel padrone che non era ancora pronto a capire come sarebbe andata la gestione dell'eventuale sisma. Il bello, o meglio il brutto, era che il responsabile maximo doveva conoscere la realtà antisismica dell'habitat interessato, o almeno avrebbe dovuto, compresa la realtà vera delle costruzioni anche recenti rispetto alle prescrizioni di legge.

Quindi tutto qui e invece è la scena di un qualche racconto medievale con i parrucconi attorno al letto dell'ammalato e siccome tra gli ammalati non ci sono duchi e granduchi se anche la TRIACA proposta non funziona che voi che succeda? Già, dicevano i miei amici triestini: CAN NO MAGNA CAN. O, se volete, quando i medici ebrei convocati da Stalin scivolarono su una buccia di banana e il potentissimo colse l'occasione per toglierseli dai piedi.

Ma torniamo ai fatti, e una volta tanto son d'accordo con IL FATTO. 

<Ma ora quegli stessi tecnici, al contrario di quello che scrive la maggior parte della stampa, non sono stati condannati per non aver saputo prevedere il terremoto, ma per aver svolto con negligenza il proprio compito. Gli imputati – secondo l’accusa – erano tecnici, ma non hanno svolto il proprio dovere. Esattamente come in queste ore stanno facendo alcuni giornalisti che non possono ignorare i fatti, rischiano così di svolgere con negligenza il proprio compito. > 

 Tutto a questo punto quadra, finalmente i POMPOSI hanno fatto il loro mestiere e hanno meritato il giusto compenso e possono tornare ai loro giochi di cattedre e simili simpatiche cose.








sabato 22 settembre 2012

e adesso BUON APPETITO

ma non é poi così semplice a cominciare dalla contraerea già partita spontaneamente


ma nessuna meraviglia, bastava leggere il grande MERLO di Repubblica oggi (attenti,non sono obiettivo, ma anche loro...). Il titolo é in linea con il tono scanzonato, ma ci siamo abituati: BATMAN e la banda degli onesti. E così prepariamo il concetto, che diventa esplicito dopo:

E cominciamo con i 14 consiglieri del Partito democratico, che certamente non appartengono alla commedia né alla farsa ciociara, non sono indagati, non si trimalcionizzano e non si travestonoda grecoromani. Anzi, al contrario dei fastosi e spudorati banditi del Pdl, non si espongono e neppure si compromettono con il codice penale. Hanno infatti il pudore di nascondersi, che in latino  -  lo dico per restare in tema di romanità classica  -  si dice latére, il cui frequentativo è latitare.

Dunque i 14 democratici, come i 5 dell'Italia dei valori, i 2 di Rifondazione comunista, i 2 di Sel, i 6 dell'Udc, i 2 della Destra di Storace e i 13 che fanno capo alla Polverini, "latitano", e di nuovo lo dico in senso latino infatti solidali, di una solidarietà "economico parametrale" direbbe un sobrio tecnico. Per noi, che invece sobri non siamo, somigliano ai compari di fiera, quelli che sempre stanno al gioco perché nel gioco hanno un interesse.

Ma andiamo alla conclusione:

Ecco cosa ci insegna lo scandalo del Lazio: non basta essere onesti per essere onesti, e non è un calembour. Anche l'onestà, come si vede, può diventare complicità, l'onestà pirandelliana, l'onestà dostoevskiana, l'onestà dei funzionari che onestamente supportano e fanno funzionare il reato. Sono i colletti bianchi di Crapulopoli.

Brillante, condivisibile solo una domanda, come mai la grande stampa arriva sempre "dopo"? Dopo cioé che la magistratura, le beghe interne, un qualche incidente di percorso nella cronaca. Certo poi azzannate bene, vedi i ritornelli sulle domande a Berlusconi, e adesso con Formigoni,masempre sullo stesso osso e quasi mai su notizie o foto scoperte da voi. Di solito da indiscrezioni, letture di atti più o meno secretati e tonnellati di commenti, e le analisi (?). Già, le analisi, D'Avanzo é morto a fine luglio e, certo, di mezzo c'erano le ferie, ma ci dobbiamo accontentare dei MERLI, anche quando non si parla dei suoi pallini personali sul calcio?

Ma basta conmalignità, a Repubblica Bersani non piace, anzi é il PD che non piace perché si deve spaccare nei vari rivoletti così da ingrossare il NUOVO VECCHIO che avanza nella speranza di realizzare quel centro di "moderati" laici e bla bla e finalmente creare quella sinistra sinistra in cui rottamare qualsiasi illusione di attualizzazione. Già, una volta spaccato il PD si crea una specie di nuovo PC che in pochi anni farà la fine del Partito Comunista Francese.

Diverso il punto di vista de Il Sole 24 Ore,
la notazione di Stefano Folli é ben più meditata,
 a cominciare dal TITOLO:

C'è del metodo a sinistra: Vendola, le primarie, il congresso Pd (in corso)

Non è strano che le primarie del Pd assomiglino a una sorta di congresso che si svolge in piazza, nei gazebo e in televisione. Era nella logica delle cose da quando Bersani, non senza coraggio, ha accettato di mettere in gioco la sua leadership, anzichè pretendere un plebiscito su decisioni prese altrove. Quindi, primarie uguale congresso. Tanto più che al momento i candidati sono tutti del Pd, con Vendola che ha molta voglia di restare fuori e Tabacci unico rappresentante esterno in campo.
Peraltro, se è vero che il congresso è già cominciato, il giovane Renzi in un certo senso lo ha già vinto, almeno dal punto di vista mediatico. Ha dato una scossa

D'altra parte Bersani è ancora in grado di controllare la situazione, specie se le regole delle primarie, tuttora misteriose, metteranno qualche paletto volto a favorire la partecipazione dei militanti del centrosinistra a scapito di quei «delusi da Berlusconi» (cioè voto d'opinione lontano dal Pd) a cui si è rivolto l'intraprendente sindaco fiorentino. In fondo ha ragione il manager Gori, che al quotidiano «Pubblico» ha detto: «Fra Bersani e Berlusconi, Renzi potrebbe battere più facilmente il secondo». Analisi corretta.
Questo punto di vista del giornale di Confindustria trova conferma nell'articolo che si occupa dei guai della Regione Lazio, senza i paralleli di comodo del Merlo

In ogni caso quello che succede nel Lazio (e altrove) equivale a un potente carburante per tutti i movimenti più o meno organizzati che contestano la politica e le istituzioni. Non solo: gli scandali a ripetizione sono altrettanti colpi inferti alla mitologia delle autonomie regionali.
 Ossia il cardine di quello che avrebbe dovuto essere il federalismo all'italiana. Come dire che la bomba del Lazio riguarda tutti gli italiani e il nostro futuro prossimo.
Secondo punto: Berlusconi che ritrova la parola e attira su di sé i riflettori. Ma le sue proposte (togliere l'Imu) e le sue critiche (al patto fiscale europeo) hanno un sapore assai "retrò". È difficile che l'
di Stefano Folli - Il Sole 24 Ore - leggi su
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-09-18/caso-lazio-altro-clamoroso-063947.shtml?uuid=AbjjXPfG.

Tutto a posto quindi? ovviamente no, resta la constatazione come la bandiera della "sinistra laica", cioé repubblica, sia ostinstamente contro il PD e particolarmente contro Bersani. Perché? A mio modesto parere perché una sinistra concreta, pragmatica e magari emiliana non soddisfa il club di Repubblica. Già, non é sufficientemente sottomesso?

mercoledì 11 luglio 2012

la lobby dei FISICI e i 100 milioni in meno

la mia é una visione di parte, non ho trofei da portare, non ho diplomi da vantare, sono solo un vecchio chimico dell'epoca degli atomi e delle molecole che risale a qualche decina di anni fa. Già per i nuovi chimici, quelli che hanno anche 50 anni tutto é più semplice, si infila una sconosciuta molecola in uno strumento da pochi diecimila Euro e della molecola si sa tutto, cominciando a dire quante porcherie si tira dietro quel campione e ci manca poco vi dicano anche se vi siete lavate le mani e con quale marca di sapone l'avete fatto.

un tempo per arrivare allo stesso risultato si lavorava in più di uno e si spignattava, la miseria se si spignattava, in compenso si acquisiva una mentalità, un mestiere che cominciava quando nei primi mesi di internato si lavava e poi si lavava e poi ancora si lavava. Un'ottima gavetta perché lavando si imparava che ogni "sporco" si toglieva solo imparando a capire di che cavolo di robo quel palloncino, quella bevuta o addirittura quel becker fosse sporco. Per citare un esempio a Trieste imparai che il "tripolo", una specie di pomice (forse), era una benedizione tanto che sopra il lavandino a capo del banco c'era il sapone (rigorosamente polvere), lo scovolino della dimensione giusta (spesso si lavavano anche le provette, costavano) e il "tripolo" o TRIPOLI (Sedimenti silicei: composti prevalentemente da silice amorfa idrata (opale). Sono sedimenti di natura bioclastica, cioè composti dai resti di organismi a scheletro o guscio siliceo (diatomee, radiolari, spugne silicee...), dai quali prendono spesso il nome. Abbiamo quindi nella letteratura geologica: radiolariti, diatomiti, spongoliti, ma anche termini derivati dalla tradizione come tripoli, farina fossile, diaspri.)

Scusate la pignoleria ma in altre zone d'Italia non l'ho trovato ed é formidabileperché non riga, assorbe e, se il detergente é efficace, funziona da dio.

Adesso non é, quasi sempre, più così a lavare ci pensano le macchine e il pulire é una roba banale, ci pensa lei, non serve il ragazzo spazzola che si prepara alla tesi. POVERINO.

Ma torniamo ai miti e alla gloria, agli 8 miliardi spesi e ai 50 e passa anni fra il sospetto e, forse, la realtà. Però c'é un fatto innegabile, la ricerca non é solo uno splendore ogni 50 anni e non é solo roba da fisici, quindi se per un po' gli togliamo il caviale e i gamberi in salsa adatta non soffrono poi tanto, tanto più che appena sbadigliano tutti gli incompetenti che scrivono sui quotidiani sono al sicuro: a parte le poche decine che forse han capito gli altri milioni applaudono e non si lamentano se per colpa loro aumentano le sigarette o l'IVA.

Ma volevo parlare d'altro, qualcosa che forse sarebbe utile dire al nostro Monti che fra poco andrà negli USA a raccontare che non siamo solo vino mandolini e bei vestiti da coprire le gnoccone di tutto il mondo. Certo non abbiamo le supertecnologie elettroniche che consentono miracolosi risultati nel poter costruire piccoli ed enormi SERVER da usare sui tanti FB o GOOGLE o simil cose. Nella ricerca siamo stati abituati alla lesina così i nostri ricercatori, specie chimici o magari biologi, qualche volta medici, ci siamo (scusate, si sono) fatti un culo grande come una casa per ricavare tutte quel che potevano dare quegli strumenti finalmente acquisiti e sono molto forti nel loro impiego. Poi sulla base di molte di queste noste capacità le multinazionazionali dell'elettronica applicata hanno poi modificato circuiti e pezzi (prodotti nella solita ASIA) così da mantenere la leadership mondiale.

E così mi vien bene un fatto molto casalingo visto che ci ho un figliolone che stufo di aspettare all'Università passati i 40 e avvicinandosi i 50 si é deciso ed é passato agli americani che lo mandano a spasso per l'Europa e sarà pure che lui é un genio però sta accadendo che non é più l'elettronico che va in giro ma ci va il chimico perché la platea vuole parlare di bottega e non gliene frega niente che i freni a disco (di un simil auto) siano d'oro, voglion sapere se poi funziona sulle loro impervie stradine. E di questi personaggi che hanno lavorato per anni su macchine datate e spesso scassate ottenendo risultati impensabili l'Italia della ricerca é piena e questa é una ricchezza vera dove é il ricercatore che guida la produzione.

SPERO CHE QUALCUNO LO DICA AL SENATORE MONTI che l'Italia della ricerca é piena di questa gente, maschio o femmina che sia, gente che negli anni ha acquisito una strana abitudine, quello di voler bene al loro lavoro e che, soprattutto, hanno mantenuto la voglia di battersi spesso per poco denaro.

domenica 17 giugno 2012

GRECIA. ci hanno fregati

vi (ci) hanno proprio fregati. Adesso non abbiamo più speranza, vi (ci) tocca diventare cittadini perbene. Inutile sperare che salti tutto, qualcuno sperava, anzi insisteva, di tornare ai felici anni '70, quando il tasso delle banche era al 2% (mensile), emettevi un assegno e ti arrivava sul conto dopo quasi due settimane. Me lo ricordo bene, in un momento di follia mi ero fatto prestare un po' di soldi da uno zio acquisito per dare l'anticipo sull'appartamento in cooperativa a Fossolo 2 (Bologna), poi però me ne chiedevano altri, allora avevo aperto il conto in 4 banche e rimpallando gli assegni riuscivo quasi a guadagnare un mese in tempo perché arrivassero dei soldi veri.

poi arrivò finalmente l'inflazione, quella a due cifre, e lo zio fu buono (che poi era il marito della zia poco più grande di me, che mi adorava) così in pochi anni si azzerò quasi da solo. E anche lo STATO fu buono perché ci concesse dei mutui agevolati al 7% così quando i tassi arrivarono al 22 e poi 24% noi si continuava a pagare il 7% e lo STATO, quel coglione, pagava la differenza. Ma lo Stato non era poi tanto coglione, perché i soldi li prendeva dal fondo casa trattenuto sugli operai e pagava per noi impiegati pubblici, artigiani, prof e via raccontando.

ed eran belle quelle COOP, c'eran di tutti i colori nella FOSSOLO 2, purché fossero bianche o al massimo rosate (tipo Saragat) e perfino repubblicane (quelle con l'edera). Tanti stecchini all'ombra dello steccone delle ACLI. I rossi stavano là dalla BARCA. Ogni tanto il Governo piantava delle grane e non autorizzava i mutui per i ROSSI e il Comune allora negava le licenze agli altri. Poi come sempre la situazione si sbloccava e allora arrivavano i mutui e le licenze.

che sia anche per questo che il debito si é un po' ALLEGRATO? Non lo so, adesso quegli appartamenti valgono anche più di 300 mila (euro) e toccherà pagare l'IMU. Qualcuno magari s'incazza assieme a MARONI e al coretto PdL, per non parlare degli ULTRAS che si dicon di sinistra. Sono strani questi ultras, magari va a finire come in Grecia vanno su e giù secondo gli umori e si muovono quasi in sintonia con i NAZI.

però, quasi mi spiace, ce l'hanno tutti con la MERKEL, addirittura qualcuno, leggevo oggi, scrive che si deve vergognare e pensare sempre a HITLER, ma io devo essere ormai in Alzheimer esploso e ogni tanto mi chiedo perché mai a suo tempo (1936) mi hanno chiamato Benito e poi anche in Grecia non é poi stata così tranquilla, mi ricordo da studente che c'eran dei miei compagni di corso scappati dalla Grecia, quella dei COLONNELLI...

un giorno scendevo dall'autobus in Largo Barriera (abitavo a Trieste, felici anni '50) e buttai a terra il biglietto usato, all'italiana. Due turisti tedeschi (eran ancora poveri allora) presero il biglietto e lo misero nel cestino. Da allora io ho sempre le tasche piene di biglietti e scontrini (e quando fumavo anche cicche spente). L'ho già raccontato tante volte, ma ce ne vorranno delle altre di lezioni prima di crescere. Già pensate alla CORRUZIONE, in fondo tra corruzione e mafie sono 100/150 miliardi, ogni anno che la PROVVIDENZA manda, e vogliamo ancora pretendere che ci diano una mano? Secondo VOI se mandassimo DELL'UTRI a trattare in Europa invece di Monti andrebbe meglio?

ma basta, non ce la faremo mai é meglio che mandiamo tutti a quel paese e facciamo Berlusconi Presidente, Dell'Utri Ministrone (tanto nessuno gli impedirà di tornare deputato o senatore) e così torniamo a vivere sereni senza tutte queste minchiate di spread ed ETCETERA!

FRANZA o SPAGNA ... oh, é vero, piove anche lì, forse allora arriverà PUTIN o i CINESI o, fra non molti anni, un po' di AFRICANI e potremo riprendere a ballare...

giovedì 31 maggio 2012

AVANTI, nonostante tutto...

é impressionante il tono piagnone di quello che corre nel WEB. Si combattono delle grandi battaglie, come quella del 2 giugno, ed é consolante come subito si siano accodati in contemporanea sia LA LEGA che il vecchietto GRILLO. Del resto non ci sono tracce che all'epoca il multiferoce Beppe abbia fatto il servizio militare, all'epoca obbligatorio ma per molti, come il buon Berlusconi, facoltativo se opportunamente motivati.

ma ormai perché stupirsi visto che il lavoro migliore é quello di copiare e condividere qualcosa purché sia rindondante e dia la possibilità di impegnarsi il minimo, magari non più di 2 euro al 45500. Ai tempi che furono, ma manco eravate degli spermini in fieri, capitava che ragazzi italiani andassero nel polesine ad asciugare umani e resettare casupole o a Firenze ad asciugare libri. Si piangono i negretti in Africa, si soffre con Medici senza frontiere però attenti a non muoversi dal web e te ne accorgi perché a qualsiasi ora se sgarri c'è subito chi ti avverte, oppure si ricorda di mandarti una delle tante INVITAZIONI da qualche parte.

ma non tutto per fortuna é così o almeno non é così in qualche parte d'Italia, una parte così anomala perché al komando vede dei Komunisti che vanno a lavorare nonostante i poverini della FIOM li avessero pregati di non muoversi, come in altre regioni sarebbe stato normale (là dove é bene non far giocare la squadra locale in giorno lavorativo perché allora molti vanno in mutua, figuriamoci se il Vesuvio fuma più scuro).

Se un nemico avesse dovuto scegliere una zona produttiva da bombardare per provocare, in un territorio limitato, il massimo danno possibile all’Italia, ben difficilmente avrebbe potuto trovare un obiettivo migliore dell’area colpita da due terremoti in rapidissima successione. Sono radicate in queste zone imprese piccole o medie, poco burocratiche e molto vitali, aperte senza traumi alla globalizzazione. Nei recenti anni bui dell’economia italiana, hanno rappresentato il progetto di un futuro possibile per la crescita del Paese, spesso l’unico delineato nei fatti in una società addormentata.

Lo scrive oggi DE AGLIO, su La Stampa, così come sarebbe bello leggere assieme una intervista della CONCITINA su Repubblica a un imprenditore di quelle strane parti dal titolo "Ho visto negli occhi dei ragazzi la forza per ricominciare". Già perché questa é la stranezza, gli operai e persino qualche dirigente sono ROSSI (di un rosso un po' sbiadito dicono i VERI SINISTRI) i padroni di solito no ma in una cosa si incontrano, senza azienda non é grassa per nessuno.

Ed é una storia che viene da lontano, una storia che nessuno vi ha raccontato neppure a scuola (anzi soprattutto a scuola), una storia cominciata addirittura nel finire del 1800 quando per mangiare si faceva il bracciante e siccome si mangiava poco mettevano in gioco anche quel poco per costringere con lo sciopero gli agrari a mollare qualcosa. E le loro donne altro che AVE MARIE tiravano fuori!

Qualcosa di quei tempi traspaiono in vecchi blog del mio ANTENATO benalmente kreben che celebravano un SOCIALISTA ma di quelli moderati che poi avrebbero fatto arruffare il nasino ai komunisti del Livorno 1921. Attenti però a non confondere, quelli non erano socialisti alla Craxi, o, meglio, come i socialisti di questa ultima età confluiti poi a sostenere quel democratico del Silvio. Parlo di Andrea Costa.


Del resto ogni tanto ci si prova a vedere come va, ma la realtà é che a entrambi interessa che l'azienda viva e allora la corda non si spezza.

Ecco perché può succedere di morire sotto un capannone per fiducia, capannone che solo una legge del 2003, diventata "cogente" nel 2006, avrebbe imposto di costruire con quel piccolo adattamento oggi così noto agli scrittorelli del dopo che per non sbagliare danno del COGLIONE agli operai e del CRIMINALE al PADRONE. 2003-2006, quanti anni, vero? Indagate chi governava allora...

C'é poi da ricordare un fatto apparentemente ininfluente. Bologna e Modena sono terre di MEZZADRIA, il PADRONE ci metteva il CAPITALE (terra e strumenti) il MEZZADRO il LAVORO (di tutta la sua tribù, nel caso di mio nonno 3 maschi diventati 8 più tutte le relative mogli) e alla fine si divideva META' OGNUNO (o quasi). In altre province era un po' diverso perché c'erano soprattutto BRACCIANTI e allora i PADRONI eran veramente PADRONI.

PS: alcuni dei vecchi blog sopravvissuti allo tsumani di Splinder:

Andrea Costa in carcere e In morte di Andrea Costa e riporto l'incipit di quest'ultimo post scritto forse con più serenità storica, anche se chiedere a un romagnolo (sia pure al 75%) di essere "sereno" é gara dura.

la piccola storia di un borghese romagnolo. scopertosi anarchico negli anni giovanissimi, assieme ad altri come giovanni pascoli, e che in seguito capì che gli interessi veri dei deboli (non solo degli umili) si difendono meglio nell’organizzazione e nel pragmatismo, si ferma qui.


L’ultimo definitivo saluto delle donne delle filande e delle risaie a chi le aveva difese nel passaggio iniziale dall’agricoltura all’industria

giovedì 24 maggio 2012

La VOCE degli SCONFITTI

dopo il gran divertimento di lunedì e martedì all'attacco, con discredito, di Bersani é cominciata la seduta di autoanalisi del PARTITO, il PdL appunto. Ovviamente a muoversi quello che é pur sempre il KAPO

E già, l'"era berlusconiana". La sua conclusione sta provocando non solo l'inabissamento di questo centrodestra, ma sta costringendo i suoi adepti a lottare per la sopravvivenza e a immaginare un percorso per salvarsi. Anche a scapito dei "colleghi" di partito. Gli ex An di La Russa e Matteoli contro le colombe di Frattini e Gelmini. Verdini e Alfano contro la Santanché. Gli uomini del nord come Formigoni contro quelli del sud come Fitto. A livello locale è ancora peggio. Il terreno frana nelle regioni settentrionali e il gruppo dirigente intermedio parte alla rincorsa di Casini e di Grillo. In quelle meridionali la confusione è anche maggiore. Con i big locali sprovvisti di qualsiasi sponda, anche ipotetica. Una babele di voci e posizioni ormai incontrollabili. Che inseguono un destino già segnato: la fine del Pdl.

Un orizzonte, però, che Berlusconi sembra voler anticipare. Affranto, demoralizzato come non mai, tra lunedì sera e ieri si è lasciato andare a più di uno sfogo. "Bisogna cambiare tutto. Basta con questo partito fatto di coordinamenti, tessere, congressi. Questo non è più il mio partito". Una scelta in parte dettata dalla disperazione. Dalla consapevolezza di non poter fare altrimenti. I contatti con Casini e Montezemolo ci sono stati. Ma l'esito è stato a dir poco drammatico. "Vogliono che Berlusconi non si candidi nemmeno in Parlamento per fare un accordo con noi - sbotta Gaetano Quagliariello - ma questa non è una resa. E' l'umiliazione". Un percorso senza alternative, dunque.
Sconfitte sonore
- Spulciando nella lista dei ballottaggi, Trapani a parte, spiccano i risultati negativi. Ad Agrigento Totò Pennica è uscito sconfitto dall'Udc Zambuto (25% contro 75%), a Isernia Ugo De Vivo del Pd ha superato Rosa Iorio col 57 per cento. Piccola oasi di serenità Frosinone con la vittoria di Nicola Ottaviani (53%) sul piddino Marini mentre a Piacenza Andrea Paparo ha raccolto il 42% cedendo la vittoria a Paolo Dosi (Pd). Nella rossa Sesto San Giovanni Franca Landucci (apparentata a La Destra) non fa il miracolo e si ferma al 30% lasciando strada a Monica Chittò del centrosinistra. Ad Alessandria il sindaco uscente Piercarlo Fabbio si ferma al 32%, vittoria della sinistra con Maria Rita Rossa. E ad Asti l'altro sindaco uscente Galvagno cede a Brignolo con il 43 per cento. No, non è proprio tempo di brindisi e bollicine.
Ed ecco l'analisi de IL GIORNALE

... E dopo la vittoria «arancione» di Giuliano Pisapia giusto un anno fa a Milano, il vento della sinistra continua a spazzare la Lombardia dove il Pdl vince appena tre comuni sui 21 al ballottaggio. Troppo poco per tentare anche la più scontata delle difese d'ufficio, anche perch´ con tutto il rispetto si parla di Erba, Melegnano e Cassano Magnago. Mentre il centrosinistra si «pappa» Desenzano, Como, Sesto san Giovanni e Monza, la roccaforte persa dal centrodestra solo dieci anni fa. Caso emblematico, quello della terza città della Lombardia che passa dal borgomastro leghista Marco Mariani già giubilato al primo turno, al capogruppo del Pd Roberto Scanagatti senza passare dal Pdl. Abbattuto con il 36,6 per cento delle preferenze del presidente dei farmacisti Andrea Mandelli, mandato allo sbaraglio a pochi giorni dal voto.


Sconfitte sonore - Spulciando nella lista dei ballottaggi, Trapani a parte, spiccano i risultati negativi. Ad Agrigento Totò Pennica è uscito sconfitto dall'Udc Zambuto (25% contro 75%), a Isernia Ugo De Vivo del Pd ha superato Rosa Iorio col 57 per cento. Piccola oasi di serenità Frosinone con la vittoria di Nicola Ottaviani (53%) sul piddino Marini mentre a Piacenza Andrea Paparo ha raccolto il 42% cedendo la vittoria a Paolo Dosi (Pd). Nella rossa Sesto San Giovanni Franca Landucci (apparentata a La Destra) non fa il miracolo e si ferma al 30% lasciando strada a Monica Chittò del centrosinistra. Ad Alessandria il sindaco uscente Piercarlo Fabbio si ferma al 32%, vittoria della sinistra con Maria Rita Rossa. E ad Asti l'altro sindaco uscente Galvagno cede a Brignolo con il 43 per cento. No, non è proprio tempo di brindisi e bollicine.

martedì 22 maggio 2012

E avanti DAGLI al PD...

il tutto é cominciato la settimana che precedeva il PRIMO TURNO, Improvvisamente gli editoriali di Corriere Stampa e Messaggero cominciano a coprirsi a destra persino cercando di fare muovere il dormiente nascosto dietro al simbolo Ferrari e tutto rivolto al conteggio dei biglietti dei suoi treni, Montes(z)emolo. Per fortuna continua a dormire e anche lui aspetta il secondo turno.

Berlusconi ogni tanto ha qualche rigurgito e gorgoglìo anche perché la vede dura, le provano tutte con la legge sulla corruzione proprio muovendosi in senso contrario a quanto gran parte degli italiani, anche suoi. Questi italiani suoi chiedono soldi specie dopo aver capito che persino la LEGA era a tavola e con che piatti imbanditi (alludo a Finmeccanica). Ma bisognava tenere buoni i capi bastone (infatti oggi hanno ceduto e accettato la SEVERINO), solo che ormai i capibastone non servono più i loro clientes han capito che la ciccia non é più lì.

e arriviamo così a giovedì scorso, tutti scoprono Grillo e lì un po' di struscio, un po' di lecco poi, sfiga, arriva quel che tutti sappiamo, purtroppo, fra bombole di gas e terremoto. E, finalmente, arriva lunedì e così si possono slegare i cani, persino Ballarò, lo sento adesso, porterà sul ring Parma e Palermo. Immagino ci sarà Bersani, povero cristo.

Casini non é franato, é INESISTENTE. Vendola e Di Pietro? dei succiasangue con il santino in mano della foto di VASTO e poi manovrare a senso proprio di diritto e traverso. Una volta tanto debbo citare Il Giornale  

Gli elettori di centrodestra danno il successo a Grillo

La ricreazione è finita: Parma è a 5 Stelle ma ora tocca governare. Gli elettori del Pdl non consegnano il paese alla sinistra e votano il candidato di Beppe Grillo

La tentazione di votare il partito del comico genovese tra i simpatizzanti pidiellini non è del resto una novità di ieri. Secondo un recente sondaggio Spincon sui flussi di voti verso il Movimento cinque stelle, più di un terzo dei nuovi elettori grillini arriverebbero dal Pdl. Il secondo partito più «saccheggiato» da M5s sarebbe l’Italia dei valori di Di Pietro. L’elettorato del Popolo della libertà sarebbe quindi addirittura più sensibile dei seguaci dell’Idv ai temi dell’antipolitica. E nelle previsioni, il Pdl rimarrebbe sempre il primo partito di provenienza dell’elettorato (26,6%), seguito da Idv e Lega e Pd quasi appaiati, al 14%.
Secondo le analisi dei flussi di voto di Alessandra Ghisleri, fondatrice di Euromedia, almeno il 5-10% dell’elettorato del Pdl si sarebbe spostato su Grillo, e la stessa cosa è successa per circa un quarto dei simpatizzanti leghisti.

Ma proprio pensate che Bersani non abbia letto le stesse cose? Al dunque Vendola e Di Pietro terrebbero stretto il loro elettorato? Non credo sia solo a Comacchio che PRC orientava il voto su Grillo, come il PdL o le manovre palermitane di Di Pietro sempre tutti pronti a giocarsi le primarie verso se stessi. Io spero in Bersani e negli italiani e, persino, nei giovani che corrono sotto le bandiere di 5 STELLE.

(ANSA) - PARMA, 22 MAG - Grillo conquista Parma? Il neo sindaco grillino Federico Pizzarotti risponde che se Beppe torna qui e' ''come visita di cortesia, come comizio non ne sentiamo la necessita' perche' porta via tempo al lavoro''. Lo dice alla stampa che lo assedia anche oggi, sotto al Municipio, dove ha incontrato il commissario Ciclosi che ha retto il Comune fino ad oggi e ora saluta con ''il piu' sentito buon lavoro'' ai nuovi amministratori. A Pizzarotti estende gli auguri il leader Udc Casini; entusiasta il saluto di De Magistris da Napoli e, ieri, un 'in bocca al lupo' dai sindaci di Roma e Firenze. (ANSA).
Pizzarotti non é un coglione, ha sul groppone 600 milion di debiti, quelli accumulati dal PdL, già perché quella città é stata spolpata dal PdL e se vuole uscirne fuori deve in qualche modo sentire anche in Regione e se chiede al Governo non lo può fare in nome di Grillo.

PS: dice niente la piccola slavina lombarda dalla LEGA al PD? Io che ci ho girato e lavorato dal 2002 fino a 2 anni fa, non c'é piccolo paese, specie se leghista, che non abbia un circolo ARCI, assieme a quello dei combattenti e reduci, per non parlare del sindacato, specie CGIL. D'Alema, a suo tempo, non parlava tanto per parlare. Maroni si tiene le mani libere, non esclude niente. L'Italia dall'Umbria al Brennero é certo più affidabile. 

giovedì 17 maggio 2012

NOI SI' CHE SIAMO GIOVANI!

mi ha molto divertito ieri sera criticare l'età media dei nostri politici rifacendosi a una rilevazione sbandierata con grande enfasi dal "ragazzino" che come sempre il giovedì sera DEVE fare il controcanto a ben più considerati competitors e persino rischiando in proprio (economicamente s'intende).

mi ha molto divertito quel 59 anni di media specie se a pronunciarlo é un signore (Santoro) classe 1951 (anni 61, sopra media) in coretto con Gad Lerner classe 1954 (anni 58, subito sotto media). E prendo questi perché erano lì. Potrei aggiungere Vittorio Feltri (classe 1943), Ciccioferrara (Giulianone, classe 1952).

al solito preso dalla necessità di "épater les bourgeois" o, meglio, i giovinotti attaccati al PC che lo seguono sbavando non si era neppure accorto che più che ai politici in genere quella rilevazione era diretta alla classe dirigente in generale ma per colpire soprattutto quelle categorie (prelati, banchieri, big universitari, alti burocrati e governo) che incidono e hanno veramente il potere in mano perché minutamente agiscono sulla realtà, ad esempio cooptando i loro collaboratori e futuri successori.

quanto ai politici, quelli che agitano le cronache, non é poi che siano così vecchi: Bersani (1951), D'Alema (1949), Casini (1955), Rutelli (1954), Fini (1952) e persino Grillo non stona (classe 1948) anche se é addirittura meno giovane di D'ALEMA. Certo non considero i santoni come Berlusconi, persino più vecchio di me di un paio di mesi (settembre 1936, LUI, dicembre 1936, modestamente io).

ma di ridicolaggini se ne leggono tante scritte o dette da questi personaggi quasi big dell'informazione che galleggia fra carta stampata e TV,, come ad esempio il recente attacco del Ciccio a Roberto Saviano (classe 1979, un ragazzino al confronto, pannolone contro pannolino). A questo proposito mi piace chiudere con un riferimento: Saviano e i polpacci di Giuliano Ferrara
é una lezione di stile e di vita che GIOVANNI MARIA BELLU offre a tutti noi di cui mi piace riportare almeno un piccolo assaggio.

Abbiamo bisogno di una nuova classe dirigente composta da donne e da uomini che si diano del lei, che non trasformino il rispetto per l'avversario in complicità. E che considerino l'intelligenza la condizione necessaria ma non sufficiente per svolgere un ruolo di responsabilità. Abbiamo bisogno di persone che vengano riconosciute per quanto fanno, mettendosi in discussione ogni giorno. Quella in atto è una commedia di maschere, una commedia dell'arte senza arte né parte. La solita commedia italiana che, a seconda di quel che accade nel mondo, può volgere in farsa o in tragedia.
Giovanni Maria Bellu

La STRANA DEMOCRAZIA ITALIANA. molise e non solo.

eppure una costante c'é, anzi alcune coincidenze non strane e prevedibili. Il luogo elettorale deve essere un po' più a Sud della linea del SENIO di buona memoria e comunque a SUD di quel gruppo di Regioni un po' sinistre e con un passato vagamente anarchico: Romagna, Marche, Toscana e un po' di Umbria. L'altra coincidenza é la grande fantasia di gruppi politici direttamente o indirettamente riferibili a PdL e simil destre comunque benedette dal Berlusconi e soci. In questo gruppo, guarda caso, le avventurose storie di liste in Lombardia e nel Lazio sempre nelle ultime regionali.

buffo che proprio nelle regioni che ancora nei primi decenni del '900 vedevano ben attivi i gruppi anarchici oggi le elezioni, almeno formalmente, sono una cosa seria.

scriveva il CORRIERE DELLA SERA, ed era il NOVEMBRE 2011,

Democrazia Sospesa, Cittadini Beffati lo Scandalo delle Elezioni in Molise

poi capita che si debba entrare in quel faraginoso meccanismo di ricorsi amministrativi, per i quali si deve dire che l'unica cosa certa sarà che i tempi saranno italici e non si sa mai chi abbia l'ultima parola tra TAR, CONSIGLIO di STATO e il primo che starnuta attaccandosi a un qualche cavillo.

però finalmente, per il MOLISE si é, FORSE, arrivati al traguardo finale sempre che il SIGNOR IORIO mantenga la parola (che cioé AVREBBE accettato il responso finale del TAR). Cosa di cui é ragionevole dubitare visto lo stato comatoso delle squadre di appoggio al BERLUSCONI, stato che consiglia di non correre il rischio elettorale.

Molise, annullate le Regionali 2011

Il Tar ha accolto il ricorso presentato dal centrosinistra


ma cos'era successo di così grave? piccole stupide cose, anche se a Formigoni in Lombardia erano state quasi perdonate

Doppie firme false, errori insanabili, incongruenze, discrepanze, vizi di forma. Qualcosa di anomalo è successo in Molise, nella lunga notte delle elezioni regionali. Ma ancora più anomalo è che, a 19 giorni dal voto, non ci sia ancora un vincitore ufficiale e un nuovo presidente di Regione. Democrazia sospesa, cittadini beffati. Dopo le prime verifiche di routine, i 1.505 voti che staccavano il candidato del centrosinistra Paolo Di Laura Frattura dal presidente uscente Pdl Michele Iorio sono scesi a meno di mille. Quanto basta per accendere sospetti. E per riaccendere le speranze di Frattura, che ha chiesto ufficialmente la verifica incrociata tra le tabelle di scrutinio e i verbali di sezione.

Non sono parole mie ma del primo link del Corriere della Sera. Roba "normale" anche negli USA, quella di quasi un secolo fa, poi cambiò anche lì semplicemente evitando che Al Capone sedessero al Governo.

giovedì 26 aprile 2012

COINCIDENZE: Grillo e Punto "G" definiti da un bel "8".

in effetti a volte le coincidenze colpiscono, solo che dell' 8% di Grillo se ne é occupato anche NAPOLITANO, mentre dell'altro "8" (ma sono millimetri che possono espandersi, maxima cum guduria, anche a 30, ovviamente mm) se ne occupa persino IL SOLE 24 ORE con un articolo sostanzioso. Evidentemente il soggetto, il cosiddetto punto G  (da Ernst Grafenberg che per primo 50 anni fa si pose il problema), deve rivestire una notevole importanza economica.

i particolari li trovate sul LINK sopra indicato, anche perché sembra che serva un radiogognometro per individuarlo con precisione o magari ci penserà GOOGLE con qualcuna delle sue famose e specialistiche MAPPE magari collegate a una qualche forma di microcamera sulla "testa" del testatore così pieno di razionalità negli obiettivi. Anche se da vecchio normale cultore ormai felicemente in pensione mi viene da pensare come anche in questo campo, come nella crisi nostra quotidiana, più che di razionalità conti l'abbandono alla corrente.

attenti però che noi italiani eravamo già pervenuti a qualche risultato scientifico-tecnico-anatomico. Il nostro Emmanuele Jannini, Università dell'Aquila, infatti avrebbe addirittura fotografato la parte interessata avvalendosi persino di una portatrice, inconsapevole, di questo requisito che pare non sia diffuso ovunque.

misteri del numero "8". Già mi ero dimenticato di GRILLO, solo che qualcosa di simile quelli vecchi come me l'han già conosciuto  e quel "qualcosa di simile" allora si chiamò UOMO QUALUNQUE. Finì come inevitalbimente finiscono quelle cose anche se quel movimento era nato in un momento difficile dell'Italia, proprio nel passaggio dal fascismo alla democrazia all'insegna della sfiducia verso la NUOVA politica. Raggiunse il 5,7 % e inviò ben 30 rappresentanti alla ASSEMBLEA COSTITUENTE  ma alla fine incise molto poco, anzi niente.


da sottolineare che allora gli italiani preferirono affidarsi alla POLITICA per sperare nel futuro. Merito dei POLITICI di allora? Non so, io credo che molto merito l'ebbero forse molti italiani comuni di allora che capirono come la politica fosse importante, ma ancor più come fosse importante finalmente potere muoversi in un ambito democratico. Poi ci pensò la DEMOCRAZIA IN SALSA PAESANA fatta di comparaggio e gli italiani impararono a votare per il miglior IMBONITORE che fosse sulla piazza, quello che ancor oggi si muove sperando nella dabbenaggine maggioritaria così da unire agli interessi propri e dei suoi ricchi omologhi l'illusione e la voracità da neo quasi ricchi che pervade molta parte del POPPPOLO!



GRILLO? spera di ricavare qualcosa dal casino esistente e ci sarà sempre chi lo voterà per sperare di uscire dalla crisi senza doversi impegnare, così come in fondo non si é mai impegnato in concreto, salvo un po' di slogan, di mipiace, e simili simpatiche cose.

La POLITICA?, quella vera chiede ben altro.

  

giovedì 19 aprile 2012

18 APRILE 1948

64 anni fa si concludeva definitivamente quella formale "unità" di intenti fra quanti forze politiche e personalità avevano, a parole o nei fatti, combattuto prima contro il regime fascista poi per costruire una Italia democratica etc. etc. etc. così come veniva descritta e rappresentata dalla Costituzione Repubblicana che in qualche modo regola ancora la vita di questo Paesone chiamato Italia.

per chi come me all'epoca era già in grado di intendere e di volere quella data fu l'origine e non la conclusione della divisione manichea fra gli italiani. Ancora oggi in fondo la maggioranza degli italiani ragiona come se i manifesti dell'epoca fossero ancora quella verità rivelata che portò addirittura alla scomunica per quanti aderissero all'allora PCI. In fondo molti degli slogan di certi leghisti o il tono di molti articoli di quotidiani stile Libero o Il Giornale ricalcano lo stesso clima, invertendo addiritura il dato della storia e della cronaca, basti pensare che la minaccia incombente veniva da quella Russia contro la quale erano partiti i soldati italiani delle Armate italiane (Armir e Csir).


Del resto é solo poco più di un anno che Santa Madre Chiesa parlava agli italiani per bocca del Cardinal RUINI, classe 1931 grande sponsor delle correnti più oltranziste oltre che sostenitore del nostro amatissimo ex-premier.

Quanto profonda sia la traccia impressa su molti italiani basta rileggere un post come questo di un "ragazzo" cresciuto in questo clima di divisione, timore e odio.

Vinsero i democristiani, vinse De Gasperi (Dio lo benedica sempre) ed io sono ora un uomo libero. 
Il buon Dio, che mi vuole bene ed usa volentieri l'ironia, mi fece nascere e vivere tuttora in una delle poche "Zone Liberate" della mia cara Italia. 
L'Emilia-Romagna, da allora e a tutt'oggi, è governata da quegli stessi social-comunisti che volevano comandare in tutta Italia e che, per grazia di Dio e intelligenza degli italiani, sono relegati appunto solo in alcune zone con sovranità non piena, per quanto tentino continuamente di considerarsi gli unici e legittimi rappresentanti del popolo, sfruttando a fini di parte, la loro, le risorse materiali ed i beni prodotti da tutti i cittadini, che vivono nelle zone da loro controllate, limitando anche pesantemente la libertà di parola e di iniziativa di chi non è dei loro.

Oggi io festeggio perché i nostri genitori non caddero nel tranello ordito dalla propaganda comunista di allora.
 
Quando ci si potrà confrontare senza i rancori le superstizioni e le sovrastrutture inutili mettendo a confronto direttamente gli interessi e le pretese delle varie categorie e ceti sociali, così come auspicato in una mostra recente dell'Università dell'Insubria?