venerdì 14 marzo 2014

VITA



Era agosto, erano finiti anche gli esami di maturità e il prof era finalmente libero da ogni impegno. E anche lei. E, coincidenza, erano entrambi liberi da altri impegni, quei soliti impegni che gli adulti non più ragazzini hanno, che siano stati presi in Chiesa o altrove in modo, come si usa dire, civile. Così decisero che siccome era sabato, un viaggetto tranquillo verso i Lidi Ferraresi si poteva pure fare magari dalle parti di Pomposa così da unire cultura, mare e intimità personali. E' vero che di ore ne passavano parecchie ogni settimana assieme, durante l'anno scolastico, almeno 14 alla settimana, lui era il Teorico, lei, decisamente più giovane, l'assistente e oramai dopo i primi due anni erano assistenze molto gradite e c'era voluto del BELLO e del buono per convincerlo che era possibile! 

Ma torniamo a quel sabato d'agosto bolognese, le occasioni di incontro "privato" sarebbero state un po' meno facili, le estati con dei coniugi pieni di VIRTU' pongono limiti pesanti e quindi perché non approfittarne (una era via da CASA con il figlio piccolo dalla sorella lassù in Friuli, l'altro era ad un Congresso di chimica in Svezia ancora per almeno due giorni). 

La giornata era piena di sole, Bologna, Ferrara Sud, poi Comacchio e via a sinistra sulla Romea e le mani che ogni tanto si cercavano rendevano ancor più leggero il viaggio e anche le chiacchiere erano leggere e solite, è un FATTO che la comunione nel luogo di lavoro crea molte coincidenze di interessi e anche di osservazioni sia sugli studenti sotto trattamento che a spese dei colleghi, meglio ancora delle colleghe specie se esaminate con gli occhi di un'altra quasi ragazzina con qualche dieci anni in meno. 

Se ne dicono di CORBELLERIE volendo!

Ma parlando, ridendo, accarezzando specie se non ci sono di mezzo quei jeans così scomodi il tempo passa veloce ed erano arrivati quasi a Pomposa troppo in anticipo per quel ristorantino che li aveva visti qualche altra volta e c'era proprio in vista una stradotta  in direzione delta del PO con sprazzi di pineta. Dai che ci fermiamo un po', facciamo finta d'aver meno di vent'anni, prendi su il plaid, qui non corriamo certo il rischio di incontrare qualcuno che ci o ti conosce... E fu così, c'era un gruppo di pini e un rondò di cespugli quasi messo lì da un premuroso demonietto vestito da amorino. Poi si sa, si comincia piano piano e a volte nonostante la quasi consuetudine i gesti si fanno più insidiosi, più decisi, più delicati, più determinati...

Passa del tempo, tiran  su gli occhi e proprio quasi al confine del rondò di cespugli un allegra famigliola padre madre e tre figlioletti tra i 5 e i 10 anni stanno allestendo tutto il necessario per il pic-nic. Evidentemente gli impegni di poco prima avevano impedito di vedere e di sentire e fortuna che d'estate svestirsi e rivestirsi non è poi complesso e così, ridendo con un po' di brividi e d'incoscienza, recuperano il Renault scassato di lui e via al localino dove ritemprarsi e sorridere e scherzare e vedere di pensare come e quando riincontrarsi. Certo anche il cibo vuole un po' di attenzione, la solita frittura direttamente dal barcone e un vinello leggero e leggermente frizzante e l'oste che, vero o finto, si ricorda di noi e fa i complimenti d'obbligo alla "signora".

Poi, avevano quasi finito, voi siete di Bologna? stupiti, certo, perché? Han detto che è accaduto qualcosa alla Stazione, prima parlavano di una caldaia, adesso invece sembra che sia esploso qualcosa, parlano di ambulanze... Oddio, dice lei, ma tuo figlio non partiva oggi, per quegli inter-rail per l'Europa tutto zaino e sai che altro? Dai chiama il conto, torniamo in fretta, ci sarà altro tempo...

PS: in effetti era il 2 agosto e il figlio grande, 16 anni, era partito con un treno delle 9 e qualcosa, avrebbe telefonato a sera inoltrata per sapere cos'era successo.   Non c'erano cellulari all'epoca. 

La sostanza dei fatti è vera, sia la parte tragica che quella  semiseria. Il prof cambiò reparto e, piuttosto dopo divorziò, l'assistente cambiò marito ed ebbe una figlia, ogni tanto si incontrarono e a volte venne loro da ridere, senza malinconia.

Questo post fa parte di un gioco di scrittura tra blogger su parole scelte a turno dai partecipanti. Parole e partecipanti li potete trovare sul blog "Verba Ludica", al link:   http://carbonaridellaparola.blogspot.it/ 



8 commenti:

  1. Vita di tutti i giorni ed eventi che sconvolgono le vite di tutti noi. Tu hai saputo unire questi due aspetti davvero molto bene e ricordare anche tra le righe una strage che aspetta ancora da anni verità e giustizia

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    1. ed è proprio la coincidenza di quei terribili fatti che consolidano i ricordi in fondo banali di una piccola vita.

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  2. sei riuscito a farmi immergere in quelle atmosfere. il ricordo, poi, di quei drammatici eventi senza "colpevoli" danno il senso a tutto. Riusciremo a conoscere colpevoli mandanti e intenti di chi agì? una pagina tutta da scrivere.

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  3. penso agli eventi terribili senza un apparente autore o mandante. Questo è il nostro Paese! sei riuscito ad immergerci nelle atmosfere di quei tragici anni


    p.s.: avevo già lasciato il commento e non lo ritrovo :-(

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  4. Una piacevole giornata che è rimasta nella memoria anche per un tragico evento. Quando le nostre piccole vite si incrociano con i grandi eventi delle volte anche tragici.
    Al3ph

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  5. E' legittimo e corretto che loro ancora ridano, in fondo si rimembra voglia, stile e propensione ad un futuro che è diventato passato ma ha lasciato impronta. Qui si riporta,e sembra un filmato, qui si può utilizzare l'dea per parallelismi che si sperano degni delle stesure originali. E'una lezione questa, sì una lezione bella da stare a sentire.
    Cordialmente - Raymond - le favole

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    1. grazie, non avevo mai pensato che quel mi vien da ridere potesse venire interpretato così e ripensandoci c'era molto della spavalderia di una gioventù arrivata in ritardo tanto da sembrare un gioco, anche se durato quasi dieci anni di va e vieni.

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  6. ...e il mio commento che fine ha fatto???? :(

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