venerdì 31 gennaio 2014

il professor entrava col registro e col bastone...



... era già suonata la campanella delle 11,40, quella del riposo grande, e prof Benito continuava con le sue tiritere alla lavagna, magari per compensare gli affanni del suo solito ritardino. Finalmente si è girato verso di noi e, scusate Ragazzi, forza uscite ma rientrate puntuali... Più puntuali del solito.

Come no, eravamo già dopo le feste di novembre e dovevamo completare la conoscenza delle ragazzòle del secondo anno per convincere le "migliori" a scegliere chimica  e aver da pasturare sul buono prima che se ne accorgessero quelli del quarto e quinto anno. Corsa quindi giù al primo piano dove c'era la pastura del biennio, se andava bene ne portavamo un paio fuori al bar di fronte oltre Corticella proprio all'angolo con il tabaccaio, una paglia è sempre gradita da quelle più sveglie. Sempre che ce ne fosse il TEMPO, al biennio i prof era severissimi sugli orari specie poi le prof. 

...all'ANIMA che corsa e per fortuna che abbiamo trovato l'ascensore quasi libero con Benito che ce lo teneva aperto giocando su e giù con gli occhiali. Ci siamo stati un po' stretti perché sempre da un po' viaggiavano in coppia fissa il Benito e quella sua nuova assistente e così eravamo in cinque quando il massimo era quattro. 

Se ci vede la bidana, sai la tiritera.

...sbarcati, III piano quinta porta a destra, laboratorio di CHIMICA FISICA UNO <Relazione fra lo stato energetico delle molecole e il sistema nel quale sono immerse>. Era quello che Benito aveva dettato prima dell'intervallo, come se noi ci ricordassimo quel che avevamo fatto al secondo anno. L'altro giorno la prof di lettere si era arrabbiata molto nel sottolineare le nostre <lacune> "poi voglio capire se è colpa della vostra prof del biennio o se avete lasciato cadere la PATINA del tempo sulle vostre conoscenze durante le godurie estive".  La PATINA ce l'aveva LEI che neanche il SIDOL gliela toglieva più! Infatti c'era stato un brusìo con un sommesso "stronza" a cui per fortuna era stata messa la SORDINA sennò sai come s'incazzava la strega...  

...finalmente dallo studiolo stava uscendo il prof con la NUOVA, evidentemente avevano raggiunto un accordo su che esperimenti fare dopo, sempre che non si fossero messi d'accordo per il dopocena, diceva qualche maligno. Chiacchiere di sicuro, il Benito avrà almeno quarant'anni e lei là  poco più di venti! 

TUTTI CAVOLI loro!   AVANTI CON GLI OREMUS che adesso comincia, si è già tolto gli occhiali è pure in piedi, mi sa che si è preparato e non ha bisogno di sbirciare il libro, allora dev'essere roba seria...

* E così oggi introdurremo un nuovo concetto, nuovo per voi ovviamente, un concetto applicabile non solo ai sistemi chimici e/o fisici, ma anche ai sistemi biologici e persino alla società. Ogni sistema, di qualsiasi specie e tipologia, può essere descritto come formato da una successione di stati di equilibrio che può essere di tipo statico o dinamico. Se il sistema è statico dal punto di vista delle quantità, non c'è cioè entrata e/o uscita di materia, potrebbe non essere statico dal punto di vista dell'energia. Quindi per parlare di equilibrio ci dobbiamo riferire all'insieme dei parametri chimici e fisici che debbono essere costanti anche in modo dinamico.  Attenti a non confondere staticità con omogeneità, pensate ad esempio al sistema ricchezza ITALIA, può essere statico, la ricchezza totale è sempre la stessa, ma la distribuzione all'interno può non essere omogenea e neppure costante nei vari punti di tutto il sistema.

E pensate anche allo scaldabagno a gas o elettrico non importa, se voi mantenete costante la mandata in ingresso, costante il calore fornito, costante la portata in uscita avremo un equilibrio dinamico, cioè in ogni punto quantità e temperatura saranno costanti, e riguarderà quella portata quella temperatura in quel punto.

Anche la coda a uno sportello per pagare i bollettini può essere in equilibrio dinamico se chi esce viene rimpiazzato da chi entra e l'addetto allo sportello mantiene costante la sua velocità relativa. Tutto questo lo possiamo chiamare OMEOSTASI.

Allora scrivete:  L'omeostasi  è la tendenza naturale al raggiungimento di una relativa stabilità interna delle proprietà chimico-fisiche che accomuna tutti gli organismi viventi, per i quali tale stato di equilibrio deve mantenersi nel tempo, anche al variare delle condizioni esterne, attraverso dei precisi meccanismi autoregolatori.
In molti processi biologici, l'omeostasi mantiene la concentrazione chimica di ioni e molecole, e permette alla cellula di sopravvivere.
In fisica, l'omeostasi permette di regolare altri parametri quali temperatura o energia.
E meno male che non ho fatto il CLASSICO, altrimenti dovevo tirar fuori anche il greco e questo, se proprio volete e LEI lo sa, chiedetelo all'insegnante di LETTERE... 
E adesso andate di là in laboratorio, mettetevi il camice e cominciate a lavare la vetreria senza fare troppo casino che della OMEOSTASI ne parleremo quando faremo i processi industriali in continuo. 

MUOVERSI, MUOVERSI e SENZA FAR TROPPO CASINO! *



Questo post fa parte di un gioco di scrittura tra blogger su parole scelte a turno dai partecipanti. Parole e partecipanti li potete trovare sul blog "Verba Ludica", al link:   http://carbonaridellaparola.blogspot.it/ 

15 commenti:

  1. Grandioso! Mi fai quasi pentire di aver sempre avuto in odio la chimica :)

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  2. "Attenti a non confondere staticità con omogeneità, pensate ad esempio al sistema ricchezza ITALIA, può essere statico, la ricchezza totale è sempre la stessa, ma la distribuzione all'interno può non essere omogenea e neppure costante nei vari punti di tutto il sistema."

    Gran bel parallelo!

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  3. ah la chimica. poco ne capisco e mi dolgo di averla un poco trascurata. ultimamente rileggo le affinità elettive. anche li, quando la chimica funziona, attrae

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    1. alla cena della matura c'era l'insegnante di scienze (e che faceva pure chimica quindi) e venne che si doveva dire che facoltà sceglievamo. Io tremebondo dissi CHIMICA e l'INFAME sorrise e mi condannò a sceglierla. Negli anni ho scoperto che son proprio i docenti dei licei a farla odiare. Io per fortuna ho insegnato in un grande Istituto Tecnico e la chimica specialistica era in ogni corso e in ognuno c'entrava in modo concreto, operativo e tutto diventava più facile se chiunque poteva fare MIRACOLI. Grazie.

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  4. La mia professoressa di chimica era una gran somara che ci spiegava solo quell'altra "chimica". Ad avercene di docenti come te!
    Immaginavo ti saresti sbizzarrito con omeostasi, ma non fino a questo punto. Grande!
    Professore, per favore, mi vuol dir se è nato prima l'uovo oppure la gallina? :)

    Adoro i Carmina Burana, in particolare O Fortuna che mi piace ascoltare a volume sostenuto. Certo che con la sorte sempre mutevole non è facile mantenere l'omeostasi.

    Un sorriso
    Antonella

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    1. i carmina burana vanno ascoltati a volume deciso, magari intervenendo a gola spiegata e se ti prendono pe matto che VADINO pure. Quanto al prof ognuno di noi ha i limiti che, specie in pensione, ama dimenticare. Ricambio

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  5. Mi piace la precisione con la quale viene spiegato il fenomeno sotto gli aspetti canonici, pur lasciando campo a possibili "intromissioni" fuori da schemi prefissati. Il professore sa di non avere la certezza assoluta ma anche di essere nel giusto. E se Natalino Otto ci strizza ancora l'occhio... i flussi commerciali invece si strozzano ...il Sidol diventato prodotto di nicchia ... chimica improvvisata o male interpretata, e immessa negli stessi canali del flusso commerciale fuori controlli. Questo il prof. non lo poteva sapere...
    Cordialmente Ray

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    1. e meno male che qualcuno s'accorge delle fragilità e l'aspetto canonico è preso pari pari da wikipedia e non ricordo se in concreto io abbia mai usato la parola omeostasi. Ho sempre avuto molta paura nell'usare termini dei quali non conoscevo a fondo potenzialità e significati: in fondo questo è un gioco e se con l'arrotino il "trombone" ci stava un po' di Dulcamara non stona con termini tanto seriosi quali i quasi tutti ultimi 5. Ricambio cordialità con il rimpianto di non poter parlare direttamente...

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  6. E' la prima volta, in vita mia, che mi diverto a una lezione di chimica !!! :))
    Lo confesso, l'ho sempre detestata!
    Ci voleva il prof Ben ed il gioco delle cinque parole!

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  7. quando ho una platea sono quasi divertente, se per fortuna c'è una campanella che suona in tempo e difende il pubblico da un tipo fin troppo logorroico. I miei studenti ci marciavano così potevano evitare le interrogazioni. E io pure, tanto camminando continuamente fra i banchi dei laboratori vedevo come lavoravano e facevo loro il terzo grado sui perché e i percome e, inevitabilmente, nasceva una gara fra i singoli e i compagni desiderosi di mettersi in vista. Cose possibili solo quando sono gli studenti a lavorare, come in un reparto efficiente in fabbriche ad alto contenuto tecnologico.

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  8. La chimica è una gran bella "cosa". Da piccolo ho sempre voluto come regalo il piccolo chimico, ma costava troppo per i miei genitori. Poi a scuola, se non hai gli insegnanti giusti, te la fanno odiare la chimica. Ho dovuto un po' studiarla in inglese per dei corsi, ma senza basi era un casino. Molto chiari i tuoi esempi per la spiegazione.
    Al3ph

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    1. devi pensare in modo "storico", Lavoisier scopre che nell'aria c'è l'ossigeno, ed era l'altro ieri e all'epoca era roba da nobilotti ricchi e l'epoca la indica la sua morte, ghigliottinato e quindi fine '700. La chimica organica fa i primi passi a metà '800 e superato il tabù della vis vitalis è tutto un gioco a incastri, senza una teoria generale, per analogie. Con Mendelejeff, russo, inizio '900 si rischia credendo in un ordine nelle robe del mondo e si comincia addirittura a prevedere quel che ancora non si conosce. Da Lavoisier a Mendelejeff neppure 3 nonni oppure 4 tonate di prof. Intanto nasce la chimica industriale quando si comincia a parlare di catalizzatori, cioè di sistemi che regolano la velocità di reazione addirittura fino a un equilibrio. Ma di tipo dinamico. Da A vai a B ma se cambi condizioni vanno anche all'incontrario e l'energia totale del sistema decide dove vai. Ti arrampichi su per una scala e l'orizzonte varia. Il mondo non è statico. Certo c'erano i fisici, ma i chimici, almeno allora (ed è un difetto che a me è rimasto perché son vecchio), bloccavano questi stati con oggetti materiali: composti diversi per composizione e caratteristiche fisiche. Se hai presente queste cose allora puoi sopportare i particolari e dedicati alle teoie interpretative. Poi parlo con mio figlio quasi giovane, presto 50, chimico che gira il mondo e non capisco più niente, i composti sono segnali, vibrazioni, li passano allo NMR ed ecco pezzi di molecole e un po' di matematica che io non so e via l'ipotesi di come la molecola è fatta. Di ogni pezzo spesso sai già caratteristiche e influenze...E poi la biochimica e da un po' è ancor più divertente perché usi microorganismi viventi per farli lavorare.a bassa energia un po' come facciamo noi, mangiamo un panino e quello diventa mattone per consertici di vivere, sempre che l'impianto er l'eliminazione delle scorie funzioni. Scusa, mi son fatto trascinare, succede quando sei in pensione e hai l'illusione di un pubblico. Saluti.

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  9. Eccomi, anch'io nemica giurata della chimica (ma solo perchè era teoria inutile inutilmente insegnata).
    Onestamente non pensavo si potesse scrivere tanto sull'omeostàsi (accento sulla a), pur attingendo da Wikipedia: è parola ostica.

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    1. sono io che per comodità di bottega l'ho spostata sulla chimica, in effetti penso sia più filosofica che tecnica o scientifica. Noto che mediamente nessuno ha un buon ricordo della CHIMICA e, se mi fermo al liceo, neppure io. Ma pensavo che le generazioni più recenti avessero avuto docenti più appassionati e appassionanti, anche se di solito son laureati in scienze naturali e, almeno ai miei tempi (1950/55) ossessivamente descrittivi di piante, ossicini e simili. Penso che non ci sarà più occasione.

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