mi ha molto divertito ieri sera criticare l'età media dei nostri politici rifacendosi a una rilevazione sbandierata con grande enfasi dal "ragazzino" che come sempre il giovedì sera DEVE fare il controcanto a ben più considerati competitors e persino rischiando in proprio (economicamente s'intende).
mi ha molto divertito quel 59 anni di media specie se a pronunciarlo é un signore (Santoro) classe 1951 (anni 61, sopra media) in coretto con Gad Lerner classe 1954 (anni 58, subito sotto media). E prendo questi perché erano lì. Potrei aggiungere Vittorio Feltri (classe 1943), Ciccioferrara (Giulianone, classe 1952).
al solito preso dalla necessità di "épater les bourgeois" o, meglio, i giovinotti attaccati al PC che lo seguono sbavando non si era neppure accorto che più che ai politici in genere quella rilevazione era diretta alla classe dirigente in generale ma per colpire soprattutto quelle categorie (prelati, banchieri, big universitari, alti burocrati e governo) che incidono e hanno veramente il potere in mano perché minutamente agiscono sulla realtà, ad esempio cooptando i loro collaboratori e futuri successori.
quanto ai politici, quelli che agitano le cronache, non é poi che siano così vecchi: Bersani (1951), D'Alema (1949), Casini (1955), Rutelli (1954), Fini (1952) e persino Grillo non stona (classe 1948) anche se é addirittura meno giovane di D'ALEMA. Certo non considero i santoni come Berlusconi, persino più vecchio di me di un paio di mesi (settembre 1936, LUI, dicembre 1936, modestamente io).
ma di ridicolaggini se ne leggono tante scritte o dette da questi personaggi quasi big dell'informazione che galleggia fra carta stampata e TV,, come ad esempio il recente attacco del Ciccio a Roberto Saviano (classe 1979, un ragazzino al confronto, pannolone contro pannolino). A questo proposito mi piace chiudere con un riferimento: Saviano e i polpacci di Giuliano Ferrara
é una lezione di stile e di vita che GIOVANNI MARIA BELLU offre a tutti noi di cui mi piace riportare almeno un piccolo assaggio.
Abbiamo bisogno di una nuova classe dirigente composta da donne e da uomini che si diano del lei, che non trasformino il rispetto per l'avversario in complicità. E che considerino l'intelligenza la condizione necessaria ma non sufficiente per svolgere un ruolo di responsabilità. Abbiamo bisogno di persone che vengano riconosciute per quanto fanno, mettendosi in discussione ogni giorno. Quella in atto è una commedia di maschere, una commedia dell'arte senza arte né parte. La solita commedia italiana che, a seconda di quel che accade nel mondo, può volgere in farsa o in tragedia.
Giovanni Maria Bellu
hai delle perle di saggezza uniche. peccato che quei signori non le possano apprezzare!
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