C'è aria di lacrime disperate e di pianto, anzi RIM-pianto, nell'Italia che conta, disperata perché Bersani si ostina a non volere il grande INCIUCIO e, anzi, sembra quasi quasi voler rincorrere Grillo.
Ce n’è abbastanza per considerare purtroppo realistica l’ipotesi di un nuovo scioglimento delle Camere, fino a ieri evocata come un disastro da evitare, perché rischierebbe di portare l’Italia in condizioni simili a quelle della Grecia. Berlusconi infatti spera ancora di trovare un accordo con il Pd. Ma Bersani non lo vuole perché cerca a sua volta un’impossibile intesa con Grillo (che il leader del Movimento 5 Stelle a sua volta esclude), e perché spera - inutilmente finora - che il centrodestra, o almeno una sua parte, abbandoni Berlusconi al suo destino. Il risultato di questo carosello di incomunicabilità e la somma di questi anomali fattori ci porteranno quasi certamente a nuove elezioni. Ma non elezioni qualsiasi: stavolta infatti, molto più di altre, l’Italia rischia davvero di andare a rompersi l’osso del collo.
E' la conclusione dell'articolo di fondo di Marcello Sorgi su La Stampa e non è casuale che a scriverlo sia stato incaricato quel Sorgi a suo addetto al Berluscone dopo che il buono e scodinzolante Minzolini era stato mandato a dirigere il TG 1.
Già, e se ne parla sotto voce, è in atto tutta una risistemazione dei grandi quotidiani dal Corriere della Sera, La Stampa e via andando (a parte il gruppone Repubblica e dintorni) che prevede l'esubero di 1000-1500 giornalisti e, naturalmente, una registrata tra i vari Direttori. Tutto sembrava quasi deciso poi le elezioni sono andate in modo diverso per il Monti (e non solo) e allora si è ancora in attesa di quel che sarà cercando tuttavia di riuscire ad impedire che il PD voglia sfuggire alla necessità di fare comunella con il PdL, Berluscone SI', Berluscone NO.
Già, e se ne parla sotto voce, è in atto tutta una risistemazione dei grandi quotidiani dal Corriere della Sera, La Stampa e via andando (a parte il gruppone Repubblica e dintorni) che prevede l'esubero di 1000-1500 giornalisti e, naturalmente, una registrata tra i vari Direttori. Tutto sembrava quasi deciso poi le elezioni sono andate in modo diverso per il Monti (e non solo) e allora si è ancora in attesa di quel che sarà cercando tuttavia di riuscire ad impedire che il PD voglia sfuggire alla necessità di fare comunella con il PdL, Berluscone SI', Berluscone NO.
Ma se il Marcello Sorgi non basta ecco allora pronto Luca Ridolfi anche LUI immediatamente a pontificare e ad insegnare al PD e ai suoi elettori (pochi? certo non sufficienti a rivoluzionare il mondo ma 3/4 volte più numerosi dell'eroico centro di Fini, Casini e, perché no, del prof. Monti che però, ed è a suo merito, dice che forse è meglio tornare a votare) cosa si deve fare.
Del resto però bisogna capirlo questo CAPITALISMO ITALICO che ha sempre comandato con i soldi degli altri tanto da essere ben più costoso per la sua arretratezza e incapacità culturale e finanziaria dello stesso ceto politico complessivo, al lordo persino delle ruberie dei politici, qualsiasi fosse la loro targa.
Del resto però bisogna capirlo questo CAPITALISMO ITALICO che ha sempre comandato con i soldi degli altri tanto da essere ben più costoso per la sua arretratezza e incapacità culturale e finanziaria dello stesso ceto politico complessivo, al lordo persino delle ruberie dei politici, qualsiasi fosse la loro targa.
E’ terribile, quel che sta succedendo. Il vincitore morale delle elezioni è Grillo, che ha sfondato per l’elementare ragione che noi sfortunati elettori di questo paese non avevamo alcun altro mezzo per dare un segnale forte ai partiti tradizionali. Ma questa vittoria si sta rivelando inutile, se non dannosa. Il vincitore tecnico delle elezioni, il Pd di Bersani, si sta infatti mostrando del tutto incapace di recepire quel segnale. E il programma in 8 punti varato l’altro ieri nella direzione del Pd ne è purtroppo l’amara testimonianza scritta.
Io consiglio caldamente a tutti di andarselo a leggere, questo programma che dovrebbe “cambiare l’Italia” (www.partitodemocratico.it). Di studiarlo parola per parola. Di provare a capirne la logica. Perché è una cartina di tornasole perfetta dell’incapacità di cambiare o, se preferite, dell’incapacità di concepire il cambiamento al di fuori delle furbizie della politica.
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