venerdì 1 marzo 2013

OCCORRE AMPUTARE

Il ragazzino era nato un po' prima, dopo neanche sette mesi di preparazione dei nemmeno 1700 grammi raggiunti. A guardarlo era evidente che in fabbrica avevano dimenticato qualcosa e qualcosa era stato montato male, sembrava però che dentro avesse delle buone doti di energia e tutta la voglia di progredire e fu così che gli addetti al controllo diedero l'OK e non l'inviarono al reparto guasti. Furono tuttavia  segnalati una serie di imprecisioni produttive, alcuni banalmente estetici (il viso sfregiato fra labbro e naso, un piede, il sinistro, un po' così) e un altro decisamente funzionale a carico del piede destro. A quest'ultimo inconveniente si sarebbe potuto provvedere con un qualche rimaneggiamento una volta superato il periodo di rodaggio.

E così passò qualche anno, ma quando arrivò l'epoca giusta per gli interventi mirati al Rizzoli di Bologna nell'ambiente intorno si era formato quello che si potrebbe definire con linguaggio casalingo un "gran casino", con bombe, rivoluzioni, guerre civili (non per niente eravamo nel 1946 ed eran già passati almeno 10 anni). Non c'era quindi tempo per questi argomenti così personali per un ragazzino che non cresceva certamente in un giardino socialmente protetto così quel piede cominciò a dare problemi. Sembrava, infatti, che l'impianto di depurazione locale non fosse ben funzionante, lo scarico dei detriti localmente prodotti non venivano tempestivamente smaltiti e inviati alla centrale depurante e così i tessuti via via perdevano tenuta e anche l'impianto osseo di sostegno cominciava a dare segni di affaticamento.

Col passar degli anni (ormai eran 22) il ragazzino si era fatto alto e non un fuscello striminzito e così l'appoggio di quando in quando andava in crisi e si estendevano gli inconvenienti a tutto il resto dell'impianto comune che entrava in quella che chiamavano "setticemia generale". Dall'esterno arrivavano allora bombardamenti estranei di roba che chiamavano pennicillina e streptomicina tanto che dal reparto fegato arrivarono ripetuti segnali di difficoltà e anche a tutti gli altri reparti, interessati a vario grado, non andava di doversi fermare per le manutenzioni almeno un paio di settimane ogni due mesi. Le riunioni telematiche fra gli organi periferici e il sistema centrale del cervello divennero così sempre più frequenti e il check-up ripetuto confermò che il problema partiva da poco sopra la caviglia stessa. Qualcuno propose cheforse si poteva eliminare il pezzo ormai inagibile e dannoso e anche gli addetti dei servizi segnalavano che avevano osservato altri sistemi senza qualche pezzo perso i guerra e sostituito poi con qualcosa.

Si discusse se deciderlo come preventivo (e non solo accidentale) fosse etico ma alla fine si concluse che l'alternativa era molto molto pericolosa. E così fu deciso: AMPUTAZIONE. 

E amputazione fu e passati i primi mesi di assestamento direttamente o indirettamente tutti i reparti confermarono la convenienza di questa decisione.

Ragionando su questo apologo in fondo divertente come i film di una volta, mi viene da pensare che anche questa giovanissima realtà nazionale (poco più di 150 anni) Italia deve porsi il problema di amputare ed eliminare dal potere politico quel reparto fonte continua di inquinamenti e fenomeni corruttori. 

Fenomeni che impediscono all'intero meccanismo sociale di funzionare correttamente e di prendere tempestivamente tutte quelle decisioni e di attuare quelle modifiche indispensabili al miglior andamento comune.  Forse che adesso, finalmente e se le nuove stelle sono sincere e non hanno scheletri nell'armadio, non arriva l'opportunità? Che faranno se verranno richieste di autorizzazioni a carico di eventuali indagati? Avranno il coraggio queste stelline di sostenere che "Cristo è morto dal freddo"?

Fonti:   De gregorio La Stampa  Il fatto quotidiano

2 commenti:

  1. hai camminato tanto. e bene. con audacia e sensibilità. le fermate ogni tanto per prender rabbia . ti lascio una canzone di goliardia di quegli anni. ci sono parolacce ma in Romagna sono come carezze
    http://youtu.be/CYG-ScpdQcU

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    1. GRAZIE, ho colto l'occasione per suggerirne l'ascolto al papa emerito Ratzinger perché non si deprima troppo nel confrontare l'ascolto di Radio Vaticano ufficiale con le sue fonti personali e conoscenze dirette. Forse, se mai è stato giovane, anche nella Germania studiosa dell'epoca qualche residuale sberleffo goliardico ancora ci sarà

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