sabato 2 marzo 2013

PD, BERSANI, un'unica voce

Quanto di risaputo traspare dalle cronache più o meno vere delle manovre nei dintorni del PD a partire dai cavalli storici, i soliti D'Alema e Veltroni che apparentemente si erano ritirati più o meno volentieri dalla prima linea, convinti che tanto sarebbe stata una passeggiata e si preparavano a vedersi ritagliato comunque un ruolo nel dopo vittoria. In fondo non occorre essere parlamentare per fare i Ministri o i grandi Commissari nelle tante situazioni mondiali, come un Clinton o un Prodi qualsiasi.

Ecco quindi la rabbia per propositi e progetti divenuti quasi irrangiungibili, già perché a stare fuori qualche anno è come venir cancellati e allora è meglio  vedere di rappattumarsi con l'altro gigione della politica dotato pure di tanti soldi e bisognoso di collegamenti per non vedersi condannato, il solito Berlusconi. Pur di vedere ridotto a niente quel ragazzo invecchiato (e magari ingenuone) di Bersani va bene tutto ma per fortuna non è più il caso perché adesso è più difficile non vedere le cose con sto De Gregorio che racconta. E racconta belle cose e probabili il De Gregorio facendo coincidere gli interessi di Berlusconi, politici ed economici, con quelli di chi allora era alla Casa Bianca in piena paranoia antisinistra, manco Prodi fosse il difensore ottuso del KATTOKOMUNISMO vindice supremo dei disperati di tutto il Sud del MONDO.

Ci sono frasi che escono in questi giorni che rendono l'idea come ragionano: E poi cosa volete che siano 3 milioni quando le MIE aziende hanno pagato UN MILIARDO allo Stato? E lo dice mentre gli rintrona nelle orecchie la richiesta di condanna a 4 anni di galera più CINQUE di esclusione dai pubblici uffici. CINQUE ANNI, CINQUE ANNI fuori, fuori da tutto, senza immunità, senza possibilità di trasformare i propri derubati soldi in leggi di protezione personale, magari con il rischio di venire smembrato in pezzettini inutili senza neppure la protezione degli amiconi di un tempo. Amiconi come PUTIN che gli suggerisce di starsene a casa o andare dal Briatore perché puzza.

Diciamoglielo allora ai nostri MALPANCISTI che il PD è dei suoi elettori e quel che mi meraviglia è proprio il D'Alema che ho sempre apprezzato anche quando sbagliava, di Veltroni nessuna stima, figlio d'arte e del mondo per il quale il partito era solo un trampolino per restare nel suo vero mondo, quello del potere nominale pronto a coprire in tutti i modi il potere reale fosse quello vaticano o finanziario. L'importante partecipare!

Coraggio Pierluigi, andiamo a vedere il piatto e se qualcuno insiste nell'inciucio spaccare il partito. Alle prossime elezioni si riparte, meglio un 15/20 % di gente seria che questi spezzoni senza altro sogno che il proprio ruolo.


2 commenti:

  1. Sentire Bersani che dice: "Non abbandono la nave", mi ha rinfrancato. Temevo che la tendenza a colpevolizzare il caro segretario lo avesse sfiancato, e invece pare che - almeno fino a questo momento - non sia così.
    Sarò ingenuo, ma sono comunque fiducioso per quel che ci attende.
    ... Anche perché, a questo punto, o si trova una soluzione allo smarrimento dell'elettorato, oppure si va tutti a casa (ma ci vanno anche, sia chiaro, i neo-eletti di Grillo!

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    1. ciao Pellizzer, siamo ancora qui a cercar di lavare la testa all'asino. Dice Scalfari oggi che 3 milioni han lasciato di votare PD per dimostrare la loro volontà di cambiamento e 6 milioni han lasciato Berlusconi. Non è un caso che Veltroni e anche D'Alema abbiano subito optato per l'inciucione e tanto per cambiare Napolitano pure e con lui tutti i LOR SIGNORI. HO L'IMPRESSIONE CHE BERSANI TENGA DURO.

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