venerdì 8 marzo 2013

VIVA la BINDI

E così, se cercavo una conferma, nella tarda sera di ieri (anzi, per dirla alla sarda, ieri notte) l'ho avuta visto  che il nemico pubblico NUMERO UNO dell'Italia era, anzi è,  il PD e in particolare la BINDI. Mentre infatti finalmente mi stavo più o meno addormentando lontano dal TV con un qualche libro in mano, improvvisamente sono esplose urla, grida, insulti, sovrapposizioni di voci dalla stanza adiacente dove, chi mi ospita, stava amorevolmente ascoltando quella deliziosa e obiettiva trasmissione che si picca di offrire un SERVIZIO PUBBLICO.

Ho cercato poi stamattina di capire cosa fosse successo, intanto sul classico GOOGLE e poi da chi con più completezza aveva goduto del suddetto SERVIZIO PUBBLICO. Io in effetti qualcosa avevo capito, c'era una voce femminile che cercava di ribattere e un insieme (canea, abbai) di voci maschili che si sovrapponevano, incalzavano, urlavano le loro ragioni cercando di convincere quella voce femminile che se ne stesse un po' zitta perché LEI, il PARTITO di cui sarebbe Presidente, sono colpevoli di tutto.

E dev'essere vero, perché anche stamattina alla PRIMA PAGINA di Radio RAI 3 si affermava che è colpa anche della vecchia politica se le donne non votano preferibilmente le donne. E così, disperato e colpevole, sono andato a documentarmi e ho visto che ERA assolutamente vero: le elette PD sono il 41%, quelle con le stelle (anzi stellette visto il clima gerarchico che viege da quelle parti) sono il 38%, tra i più sinistri di SEL circa il 20%, nella LEGA (duri e puri) il 13% e non dimentichiamo gli altri come PdL attorno al 25% e il più o meno centro con il 22%. Da cui si deduce che la Bindi era appunto lì a rappresentare l'antico?

Ma ci dev'essere un motivo che i vari Santoro, Travaglio e molti dei notisti politici dei numerosi seri giornali italiani ce l'hanno con il PD e la BINDI in particolare, buffo perché se c'è una che spesso si dimentica della sua provenienza cattolica sembra proprio LEI.  E se fosse perché ad ogni tornata elettorale non c'è niente da fare c'è un discreto numero di italiani che in quel gruppo in quel partito alla fine si riconoscono? Certo nonostante errori, approssimazioni, mancanza spesso di sufficiente tracotanza elettorale i risultati variano poi però con quegli elettori, con quel partito (anche cambiando il nome) bisogna fare i conti e non si li riesce a distruggere, anche inventando i più strani partitini residuali alla loro sinistra.

Naturalmente hanno la colpa di non arrivare mai primissimi, così si inventò il "porcellum" con il baco tanto che se consentì a Berlusconi di vincere nel 2008 gli permise anche di portare l'Italia nella più impresentabile crisi che si sia conosciuta dal dopoguerra a oggi tanto da dover essere sostituito velocemente per impedire di farcela addosso letteralmente. Sbagliò il PD? Certo, sbagliò anteponendo l'intersse di tutti rispetto a quello proprio, sbagliò a non fare come la Grecia e sbagliò anche in questa campagna elettorale a tenere un atteggiamento concreto e "serio". Ma veramente siete convinti che un PD barricadero, ultras e così magari vincente avrebbemantenuto sostanzialmente tranquilli chi da fuori ci guarda?

Post Scriptum: quel Giuseppe Piscitello che così inveiva spalleggiato e sostenuto dai dos caballeros (il terzo, Gad Leder, in qualche modo svicolava) si è mai chiesto perché i "politici PD" devono essere cacciati e ricambiati mentre gli "imprenditori" invece no a partire dall'imprenditore simbolo, quello finora così abile a schivare la galera?  Credete che sia facile per la politica cambiare se la totalità del DENARO non cambia mai, anzi aumenta la sua quota?

E se fosse questa la paura vera del DENARO (quella che il PD e quelli della sinistra responsabile riesca finalmente a comandare e allora poter invertire finalmente l'andazzo) e allora così botte da orbi a partire dai poveri cristi di SERVIZIO PUBBLICO e compagnie varie?

Nessun commento:

Posta un commento