martedì 12 marzo 2013

REICHLIN: fammi il piacere...

Ascoltavo, con difficoltà l'ammetto, Marcello Veneziani oggi a PRIMA PAGINA di Radio Rai 3 sventolare la posizione di Reichlin a proposito della necessità di raggiungere un accordo fra PD e PdL prendendo come riferimento-pretesto il COMPROMESSO STORICO fra Moro e Berlinguer.

Purtroppo non sono riuscito ad avere l'originale on-line dell'articolo in questione e se questo paragone è stato fatto mi tocca rivedere tutta la simpatia intellettuale verso un esponente non solo politico di cui ho sempre ammirato la lucidità e il rigore.

Francamente non ho mai avuto particolare simpatia sia per Moro che per Berlinguer, anche se ho cominciato a votare PCI l'anno delle europee che coincisero con la morte dello stesso Berlinguer. Da Moro mi tenevano lontano quel ché di equivoco da intellettuale scivoloso meridionale che mi pareva di avvertire, da Berlinguer mi teneva lontano quel ché di elitario che la sua origine istintivamente mi faceva pensare oltre il suo algido approccio alla "merdosità" purtroppo inevitabile della politica che non rientra nel mio modo di pensare. Sfido tuttavia chiunque anche solo immaginare che il Berlusconi possa essere assimilato a qualcuno di loro due, o che il PCI di allora e di sempre possa essere anche solo lontanamente assimilato a quel branco che ieri è stato immortalato in TV salmodiando un Fratelli d'Italia tremulo e smarrito nelle sue tonalità e sparuta partecipazione.

Qualcuno oggi ha tirato persino fuori analogie con MATTEOTTI per giustificare quella specie di Aventino minacciato dal facsimile di segretario Alfano. Creo sia inutile ricordare chi fosse Matteotti e di quali "colpe" fosse ritenuto responsabile così da venire massacrato e questa "destra" è così storicamente ignorante che ignora persino che proprio i "comunisti" rinunciarono all'Aventino e non poterono rientrare in Parlamento per il banale motivo che era stata aperta la caccia, vivi o morti, verso loro.

Non so che si diranno oggi Napolitano e gli scherani del Berlusconi, ripetoquel che ho scritto in questi giorni in commenti sparsi su FB: giustificherò il Berlusconi quando a ogni italiano invischiato in problemi di giustizia sarà concesso di scriversi leggi su misura, avere soldi sufficienti per concedersi avvocati di grido e comandare un gruppo di "onesti" parlamentari pronti a giurare che quella devota ragazza di cui tutto sappiamo il nome era "nipote" o, almeno, "lontana parente" del faraone d'Egitto.

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