sabato 9 marzo 2013

siamo tutti VIRTUALI...

o VIRTUOSI? Era questo che un tempo faceva premio e veniva chiamata VIRTU', poi si chiariva che la VIRTU' poteva venire scomposta in TANTE VIRTU' e non tutte erano uguali , queste virtù, e si potevano anche raggruppare e distinguere, ad esempio, in VIRTU' CARDINALI e VIRTU' TEOLOGALI. Queste ultime erano fondamentali e, in fondo, si riducevano a TRE: la FEDE, la SPERANZA e la CARITA'.  

E così tu, piccolo uomo inerme, indifeso, implume ti potevi riscattare con la FEDE, a patto che, ovviamente, sia quella VERA. E se tu hai solo FEDE però non basta, devi anche imparare a nutrirti di SPERANZA, speranza di raggiungere gli obiettivi e quindi di meritare la SALVEZZA se non oggi di certo domani e, senza dubbio alcuno, sicuramente dopo la MORTE (questo, però e ovviamente, se la tua fede sarà certa, assoluta e nutrita di obbedienza). E intanto sarà bene che tu affianchi alle prime due virtù teologali anche la terza, la CARITA'. E la CARITA' è fondamentale non tanto perché aiuta i più deboli e meno fortunati, ma perché è pedagogica e abitua i deboli ad affidarsi ai loro superiori per risolvere i problemi elementari del vivere senza stupide iniziative rivoluzionarie che accampano DIRITTI.

I deboli non hanno DIRITTI, hanno NECESSITA'!

E veniamo adesso alle altre QUATTRO VIRTU' CARDINALI, virtù che sono il CARDINE che incerniera la vita quotidiana dell'umano che ha raggiunto la dignità della FEDE.

Queste quattro VIRTU' vengono indicate come PRUDENZA, GIUSTIZIA, FORTEZZA, TEMPERANZA.  Di tutte quella che viene privilegiata è la TEMPERANZA, l'abitudine cioé a far i conti con la parte corporea perché si sa "lo spirito è forte, ma la carne...", ed è importante perché l'abitudine alla temmperanza rende più facile la PRUDENZA, intesa come metro di giudizio e scelta finale per arrivare ad una GIUSTIZIA che sia GIUSTA e nello stesso tempo abitua alla FORTEZZA, perché solo un sapiente e forte controllo allenato dalla temperanza può portare a una vera GIUSTIZIA.

Ma il VIRTUALE? Il "virtuale" è solo una alternativa moderna al suono delle campane, alla voce del muezzin, al salmodiare dei monaci, al suono del flauto che fa ballare i serpenti. In un mondo in movimento, epperò in ogni momento raggiungibile, il colloquio con il dio e i suoi interpreti diretti è continuo e istantaneo, se poi per una parte degli adepti questo collegamento significa anche dignità, potere e controllo sugli altri, allora la catena di comando, il passaggio della linea diventa facile e stringente.

Ed ecco che fra poco arriverà la verifica, quando il singolo si troverà a dover esercitare direttamente e singolarmente il POTERE del suo personale mandato spingendo il pulsante o scegliendo la pallina del colore giusto o, come nelle Commissioni, esprimendo un voto esplicito che per sua natura diventa PUBBLICO.

Ed è a questo punto che sarà importante non demonizzare gli ultimi esecutori, evitando di costruire dei martiri, in un mondo complesso come il nostro attuale sarà difficile creare degli zombie ed è la stessa natura caratteriale dei CAPI dei CAPI che favorirà la crescita delle contraddizione interne e, nello stesso tempo, avrà portato nella gestione della cosa pubblica nuovi fermenti, nuovi personaggi che sarebbero rimasti nascosti e sconosciuti.  

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