venerdì 9 marzo 2012

DAGLI DAGLI ora possiamo gridare

é veramente e amaramente divertente sentire dire dell'Italia umiliata, del "nostro" ostaggio ucciso, del mancato credito di cui godiamo all'estero, colpa, ovviamente, dell'attuale governo dei TECNICI che non sanno muoversi nel mondo reale, mentre gli altri, i precedenti anzi quello di poco prima sapeva eccome cosa fare.

volendo raccontarla in modo micragnoso gli attuali ostaggi in mani sporche, quando non grondanti sangue, in gran parte stanno per festeggiare il loro primo anno di permanenza in quegli invidiabili luoghi. E durante? o prima?

ci siamo dimenticati le prosternate accoglienze al GHEDDAFI? e le riverenze nel confronto di PUTIN? chissà perché l'ex nostro duce maximo é appena andato a festeggiare la vittoria del SUO amico Putin o, come dice LUI, é andato come consulente per suggerire come formare il suo, di PUTIN, governo.

tutta la politica estera degli ultimi anni era al soldo del satrapo libico e del restauratore russo e se si vuole cercare una indicazione basta seguire la POLITICA dell'ENI, sia nella articolazione azionaria, sia negli obiettivi concreti ad esempio nella strategia degli approvvigionamenti del gas. E' notizia di pochi giorni fa della rinuncia a un importante (sia pure futuro) insediamento industriale (rigassificatore) a Brindisi ed é significativo il festeggiamento del PdL e dintorni.   E non sembri strano che l'insediamento di degassificatori sia negativo non solo per i soliti verdi e simili ma lo é ancor più per russi e loro amici che hanno tutto l'interesse a che l'Italia sia costretta all'impiego dei grandi gasdotti che, guardacaso, sono pressoché tutti in mano o controllati dai russi, cioé PUTIN, cioé il nostro caro alleato unico e vero.

e andiamo ancora un po' più avanti, chiediamoci perché anche l'Europa se ne tira fuori

Potremmo archiviare (e comunque non dobbiamo farlo) il caso come un incidente di percorso se questa mancanza di «rispetto» da parte delle autorità inglesi non avvenisse contemporaneamente a un altro grande «affronto» che ci viene dall’Europa. Su certe questione val la pena di parlar chiaro, ed è abbastanza ovvio che l’Europa non ci sta dando un grande aiuto nella serissima questione dei due marò prigionieri in India. E’ dal 16 febbraio che l’Italia prova a disincagliarsi da uno scontro con l’India sul destino di due nostri fucilieri arrestati in quanto sospettati di aver ucciso due pescatori. Il nostro Paese ha provato in ogni modo a disinnescare la mina, prima di rivolgersi all’Europa. E quando lo ha fatto si è sentito rispondere da Catherine Ashton, commissario Ue per gli Affari esteri che «il problema è di competenza esclusivamente italiano». Nelle ultime ore si sono moltiplicati gli appelli e i malumori dei rappresentanti italiani a Bruxelles e solo con una certa condiscendenza ci è stato assicurato che «l’Europa si impegnerà».

é quanto scrive oggi su La Stampa Lucia Annunziata. E poi ricordiamo quanto ha rilevato D'Alema riferendosi ai nostri servizi che solo pochi giorni fa avevano affermato "tutto tranquillo". Già i nostri servizi, quelli che fattivamente determinano il ruolo e il comportamento dei vari governi e nazioni. Non mi pare che siano cambiati ed é notorio come in molti situazioni, comprese alcune di tipo giudiziario, le collusioni con interessi privati del nostro EX (intercettazioni) siano state clamorose.


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